Bergoglio in pellegrinaggio

Il viaggio “geopolitico” del Papa in Iraq: cosa c’è da sapere

La partenza, la meta e i motivi della trasferta di Papa Francesco nel paese mediorientale. A 48 ore Bergoglio dice: “Desidero incontrare quel popolo”

Il viaggio “geopolitico” del Papa in Iraq: cosa c’è da sapere

Mancano meno di due giorni alla partenza di Papa Francesco per l’Iraq. Cresce la tensione che accompagna questa visita, fortemente voluta dal Santo Padre, ma che arriva in un momento non facile, sia per le condizioni economiche e politiche dell’area, sia per quelle sanitarie. Dal punto di vista militare, poi, arriverà dopo un attacco americano in Siria, avvenuto solo pochi giorni fa e che rappresenta il primo dall’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca.

E’ stato lo stesso Bergoglio, però, a sottolineare i motivi che lo hanno spinto a decidere di partire: “Da tempo desidero incontrare quel popolo che ha tanto sofferto, incontrare quella Chiesa martire".

Il “pellegrinaggio” durerà tre giorni. Ecco modi, tempi e motivi della visita.

 

Il perché del viaggio di Papa Francesco

Quella in Iraq, con partenza venerdì 5 marzo, è la prima missione di Papa Bergoglio all’estero dall’inizio della pandemia. L’ultima trasferta era stata infatti in Giappone a novembre 2019. A spiegarne i motivi è stato lo stesso Pontefice: "Dopodomani Dio volente mi recherò in Iraq per un pellegrinaggio di 3 giorni - ha detto Francesco - Nella terra di Abramo insieme con altri leader religiosi faremo un altro passo avanti nella fratellanza tra credenti. Vi chiedo di accompagnare con la preghiera questo viaggio apostolico perché possa svolgersi nel migliore dei modi e portare i frutti sperati". La comunità cristiana irachena rappresenta l’1,5% dei circa 39 milioni di abitanti, una minoranza perseguitata dagli jihadisti dell’Isis.

 

Le misure di sicurezza

Nonostante alcuni esperti avessero sconsigliato il pellegrinaggio in questo momento, il Papa ha insistito. Ma è molto probabile che userà l'auto blindata, vista la pericolosità della zona. Solo pochi giorni fa le forze americane hanno effettuato un raid in Siria e nelle scorse ore sono stati lanciati, in risposta, dieci missili contro una base Usa nella provincia dell'Anbar.

"Il popolo iracheno ci aspetta” ha detto però Francesco al termine dell'udienza generale del mercoledì, aggiungendo: “Aspettava san Giovanni Paolo II, al quale è stato vietato di andare: non si può deludere un popolo per la seconda volta. Preghiamo perché questo viaggio si possa fare bene".

 

Il programma

Dopo l’arrivo, venerdì 5 marzo, sabato il Papa si trasferirà prima a Najaf, la città santa dei mussulmani sciiti, dove incontrerà il grande ayatollah Sayyid Ali Al-Husaymi Al-Sistani. Poi il Pontefice volerà a Nassiriya, per l’incontro interreligioso presso la Piana di Ur dei caldei, luogo simbolo delle religioni monoteiste da dove, secondo la tradizione, Abramo partì verso la Terra Promessa.

Domenica Bergoglio sarà prima a Mosul, per la preghiera di suffragio per le vittime della guerra, poi raggiungerà in elicottero Qaraqosh, per la visita alla comunità cristiana locale. Nel pomeriggio si trasferirà a Erbil, per celebrare la Messa nello stadio locale, che una capienza di 30mila persone, ma che per l’occasione ospiterà 10mila persone che sono in possesso di biglietto numerato.

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