Myanmar nel caos

Myanmar, arrivano le sanzioni Usa: uccisa anche un’attivista simbolo

Il Paese interessato da un black out, mentre da Washington il presidente Usa passa alle minacce dirette di sanzioni contro il Paese in mano ai militari

Myanmar, arrivano le sanzioni Usa: uccisa anche un’attivista simbolo

Da Washington anche il presidente americano, Joe Biden, ha alzato i toni, arrivando a minacciare sanzioni economiche se non saranno ripristinati i diritti democratici e umani. Ma si registrano nuove vittime: dopo quella di Angel, attivista simbolo, oggi un’altra manifestante è rimasta uccisa a Mandaly, mentre diverse città della ex Birmania sono interessate da un misterioso blackout.

 

Il paese in black out

Diverse città del Myanmar sono senza luce elettrica da diverse ore, senza che siano chiare le cause del black out. Il “guasto” è iniziato a Yangon, la capitale economica del Paese, intorno alle 13 ora locale, e poi si è esteso ad altre località, come riferiscono varie fonti accreditate su Twitter. Ci sarebbero anche problemi nelle comunicazioni telefoniche.

NetBlocks, che monitora i blackout di Internet nel mondo, ha confermato che la rete web è rimasta oscurata per la 17esima notte consecutiva e che la connettività è scesa fino al 14% dei livelli ordinari. Il sospetto è che possa trattarsi di un’azione della giunta militare al potere, per impedire le comunicazioni e rendere più difficile l’organizzazione di manifestazioni di piazza.

Solo poche ore fa era circolata la voce che le stesse autorità militari stessero usando TikTok per comunicare tra loro e per impedire nuovi cortei, essendo la piattaforma uno dei canali privilegiati dai giovani nell’organizzazione di proteste.

 

La morte di Angel, simbolo delle proteste

Intanto il Paese piange la scomparsa di Kyal Sin "Angel", uccisa durante un corteo ed è diventata un simbolo. Aveva 19 anni e partecipava a un corteo di protesta indossando una maglietta con la frase «Andrà tutto bene». E' stata uccisa da un colpo sparato alla testa. Una folla commossa ha preso parte ai funerali, mentre è durissima la condanna internazionale della repressione in corso nel Paese.

 

Biden minaccia sanzioni

Il presidente americano, Joe Biden, ha rinnovato la condanna nei confronti del golpe, già arrivate nelle scorse settimane, arrivando a minacciare l’arrivo imminente di sanzioni economiche contro il Myanmar. Anche l’Alto Commissario Onu per i Diritti umani, Michelle Bachelet, ha chiesto alle forze di sicurezza di «fermare la feroce repressione di manifestanti pacifici», ma questo non ha impedito il rinnovarsi di scontri con ampio uso di lacrimogeni e di armi da fuoco a Yangon, Monywa, Pathein.

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