La storia virale

Lara Lugli, pallavolista licenziata e citata per danni perché incinta

La società sportiva le ha chiesto i danni. La giocatrice avrebbe dovuto avvertire che desiderava avere un figlio. La storia arriva all’indomani dell’8 marzo

Lara Lugli, pallavolista licenziata e citata per danni perché incinta

La storia di Lara Lugli sta facendo il giro dei social. Ha dell’incredibile, ma è tutto vero e il fatto che arrivi all’indomani della Giornata internazionale della donna.

Lei è una giocatrice di pallavolo che fino a poco tempo fa militava nella squadra del Volley Pordenone. Dopo essere rimasta incinta, però, è stata licenziata e chiamata a risarcire i danni alla società. “Mi accusano che al momento della stipula del contratto, considerati i miei 38 anni, avrei dovuto informarli subito del mio desiderio di un'eventuale gravidanza”: così ha spiegato Lara Lugli in un lungo post su Facebook. 

 

Chi è Lara Lugli

Pallavolista, 38 anni, Lara Lugli ha deciso di affidarsi a Facebook per raccontare la sua storia, una storia che lei stessa definisce “breve storia triste”: “Il 10 marzo 2019 ho comunicato alla società la mia gravidanza e abbiamo risolto il contratto”, spiega sul social, proseguendo: “L’8 aprile purtroppo ho perso il bambino a causa di un aborto spontaneo. Questa è la breve storia triste”.

 

Ma cosa è successo?

“Peccato che non sia breve dato che a distanza di due anni sono stata citata dalla stessa società per danni – racconta ancora la pallavolista - in risposta al decreto ingiuntivo dove chiedevo il mio ultimo stipendio di febbraio, mese durante il quale avevo lavorato interamente e prestato la mia attività senza riserve”.

La società, infatti, ha presentato una richiesta di risarcimento danni.“Inoltre - racconta la pallavolista - visto che senza di me la posizione in classifica è precipitata, forse il mio stipendio non era così elevato. Per non parlare della questione della gravidanza: esiste un’età stabilita per avere un figlio?”.

 

Donne, sportive e (aspiranti) madri

Il problema è proprio questo: quanto può “costare cara” una gravidanza? A rispondere è ancora Lara Lugli: “Non vorrei che per non adempiere ai vicoli contrattuali stiano calpestando i Diritti delle donne, l’etica e la moralità. A colpire l’atleta è stato anche il fatto che la richiesta di risarcimento presentata dalla società sia stata firmata da un avvocato donna. Lugli, però, non si perde d’animo, o meglio “non ho perso il sorriso”, come ha raccontato ancora su Facebook: “Perché sì, ho 41 anni suonati e gioco ancora. E anche se non sono una pallavolista di fama mondiale, il fatto grave rimane e non può diventare un precedente”.

 

Atlete discriminate

La sua storia è diventata virale (e diventerà un’interrogazione parlamentare firmata da Laura Boldrini), complice il fatto che sia stata raccontata a cavallo dell’8 marzo, mentre anche le istituzioni celebravano la Giornata internazionale della donna e mentre in Italia venivano donati mazzi di mimose alle donne. Il risultato, però, è stato quello di diventare virale e poter quindi porre attenzione a una discriminazione che riguarda le atlete e tutta la popolazione femminile: “Faccio questa denuncia pubblica affinché altre atlete in futuro non si trovino nella mia stessa situazione, perché se una donna rimane incinta non può conferire un danno a nessuno e non deve risarcire nessuno per questo”.

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