tassa sul web

Il Tesoro rinvia la web tax: entro luglio accordo in sede Ocse

Il governo Draghi ha deciso di rinviare la web tax italiana in attesa di un accordo in sede Ocse grazie all’apertura dell’amministrazione USA di Joe Biden

Il Tesoro rinvia la web tax: entro luglio accordo in sede Ocse

Rinviata a data da destinarsi la web tax italiana, ad un passo dal primo versamento che sarebbe dovuto avvenire entro il 16 marzo 2021.

 

A far cambiare idea al ministro dell’Economia, Daniele Franco, l’apertura mostrata dalla nuova amministrazione USA a guida Biden nei confronti dell’introduzione di regole globali alla tassazione dei giganti del web.

 

L’accordo sulla web tax in sede Ocse, dichiara il titolare del dicastero di Via XX Settembre, dovrebbe arrivare entro luglio 2021.

 

Il Tesoro rinvia la web tax italiana. Primo versamento era fissato al 16 marzo 2021

A tre anni dall’inserimento nella legge di Bilancio del governo Gentiloni della tassa sui colossi internet, la web tax è saltata ancora una volta proprio a pochi giorni dalla scadenza del primo versamento, il 16 marzo 2021.

 

A rimescolare le carte la decisione del nuovo governo statunitense a guida Biden di ritirare l’opposizione all’idea di introdurre regole globali sulla tassazione di colossi internet del calibro di Amazon, Google, Facebook ed Apple.

 

Il governo Draghi, nella persona del ministro dell’Economia Daniele Franco, ha deciso di rinviare la web tax in attesa di un accordo in sede Ocse, che potrebbe arrivare in tempi brevi, addirittura entro luglio 2021 aggiungendo però alcune preoccupazioni: “il diavolo sta nei dettagli e passare da un accordo sulle linee guida a uno dettagliato con i tanti aspetti piccoli e grandi da definire non sarà una passeggiata, e la soluzione non facilissima”, ha precisato Franco.

 

USA aprono la porta alla tassazione dei giganti web

Gli Stati Uniti sotto la nuova guida di Joe Biden rivedono la posizione assunta dal predecessore Trump in tema di tassazione dei giganti web. In particolare, la nuova amministrazione statunitense ha aperto alla possibilità di un’imposta globale sui colossi internet, con Janet Yellen, nuova segretaria al Tesoro USA convinta che una web tax “consentirebbe di raccogliere una cifra equa dalle corporation mantenendo al tempo stesso la competitività dei nostri business e riducendo gli incentivi che ora le compagnie Usa hanno ad avere attività offshore”.

 

Secondo l’Ufficio del Rappresentante del commercio USA la web tax sarebbe discriminatoria in quanto va a colpire 43 società di cui 27 con base negli Stati Uniti.

 

Resta però da spiegare alle attività maggiormente colpite dalla pandemia come mai i colossi internet (unici a salvarsi dalla crisi Covid) debbano pagare meno tasse.  

 

Secondo una stima il gettito atteso per l’Italia è di 700 milioni di euro già nel primo anno, contro i 70 milioni attualmente versati.

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