Piano vaccinazione

Francia: al via vaccinazioni AstraZeneca in farmacia, chi può accedere

Si comincia ad iniettare dosi di AstraZeneca. Più avanti, si somministrerà anche Pfizer-BioNTech e Moderna. Priorità a over 75 e vulnerabili. Come funziona.

Francia: al via vaccinazioni AstraZeneca in farmacia, chi può accedere

La Francia è in preda a nuovi preoccupanti picchi di contagi, tali da far scattare trasferimenti dall’Ile-de-France agli ospedali dei centri periferici del Paese che possono offrire i posti necessari per la terapia intensiva. Le strutture sanitarie sono al limite della saturazione. Tant’è che si ricorre anche a spostamenti di un crescente numero di pazienti verso il vicino Belgio.

 

Per accelerare i ritmi della campagna vaccinale nazionale, da oggi, in Francia si effettua la vaccinazione contro il coronavirus anche nelle farmacie. Una notizia rassicurante annunciata qualche settimana fa da Jean Castex.

 

Avanti con AstraZeneca, ma ci sono poche dosi

Mentre dall’Irlanda arriva un nuovo segnale di sospensione nell’uso del vaccino di AstraZeneca, e in Piemonte, si è provveduto a bloccare il lotto ABV5811, i farmacisti francesi sono autorizzati a prescrivere e iniettare vaccini prodotti dalla casa britannico-svedese (nel mirino di alcuni Governi nazionali – ed extra-europei - in questi giorni a causa dei timori legati alle reazioni avverse discusse anche l’Ue). Le confezioni vengono conservate in un semplice frigorifero all’interno delle farmacie. Successivamente, a seconda della dose, si potranno somministrare i vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna. Ma poiché le consegne sono in ritardo in tutta Europa e le dosi scarseggiano, dunque, anche in Francia, i farmacisti lamentano una certa delusione riguardo al numero di inoculazioni di farmaco che potranno effettuare, ovvero fino a 20 iniezioni giornaliere.

 

Chi può vaccinarsi?

Da Parigi, la Direzione Generale della Salute indica che la vaccinazione resta riservata (in via prioritaria) agli over 75 anni e agli over 50 affetti da comorbidità e ad adulti ad altissimo rischio. Il decreto, pubblicato venerdì 5 marzo, prevede che i farmacisti possano prescrivere vaccini a qualsiasi persona, ad eccezione di quelli con un disturbo dell’emostasi e alle donne in gravidanza.

 

Quando non serve la prescrizione

Eccezionalmente, le persone che desiderano essere vaccinate potranno presentarsi dalle farmacie autorizzate senza l’obbligo di esibire la ricetta medica. È infatti il farmacista che prescriverà il vaccino, stabilendo se il richiedente è più o meno idoneo.

Ultimo passaggio prima dell’iniezione: il paziente dovrà rispondere a un questionario sul suo stato di salute e sulle sue cure mediche in corso. I pazienti interessati possono già fissare un appuntamento, recandosi direttamente in farmacia oppure online. È richiesta, ovviamente, la tessera sanitaria e la carta d'identità. La seconda iniezione va somministrata da 9 a 12 settimane dopo la prima.

 

L’esempio francese in Belgio: “complementarietà” da seguire

Le autorità sanitarie del vicino Belgio stanno iniziando a meditare sulla possibilità di ricalcare la proattività dei francesi per affidare parte della vaccinazione ai farmacisti e avanzare nei piani nazionali di immunizzazione.

Per Alain Chaspierre, portavoce dell’Associazione farmaceutica belga, l’esempio francese è interessante. “Ricordo che i farmacisti francesi possono già vaccinare contro l'influenza”, ha spiegato l’esperto ad un media locale. “È quindi un processo che già computato nella campagna 2019-2020, con cui i farmacisti hanno vaccinato 2,4 milioni persone. (...) Notiamo che il pubblico che è stato vaccinato non rientra negli studi medici. È quindi una complementarità”. Ha anche spiegato che se c'è un’allergia o reazione al primo shot, non si tratterebbe di casi che si applicano ai vaccinati nelle farmacie, né per le donne incinte o le persone che assumono anti-coagulanti. “Quindi, penso che sia un esperimento da seguire”.

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