Fiorentina, Cesare Prandelli si dimette: ecco la lettera d’addio

Incredibilmente il mondo viola è stato toccato fortemente da una notizia inaspettata: Cesare Prandelli nella giornata di ieri ha dichiarato le sue dimissioni, abbandonando di nuovo la Fiorentina, dopo la prima esperienza. Il mister ha pubblicato una lettera di addio molto toccante, dove annuncia sia l’addio da Firenze, che da quello del calcio, con le sue debolezze nell’affrontare ancora il ruolo da allenatore.

Una notizia spiazzante, visti anche gli ultimi risultati della squadra, non del tutto negativi e verso una salvezza tranquilla. I motivi non sono chiari, ma qualcosa ha scombussolato il tecnico sino all’addio del mondo del pallone. Al suo posto ritornerà Iachini, che aveva portato in alto i viola sino all’esonero inaspettato: ora la rinascita, ma con po’ d’amaro per il saluto di un uomo e coach importante per il club, e per il calcio italiano.

La lettera d’addio di Cesare Prandelli alla Fiorentina:

"È la seconda volta che lascio la Fiorentina. La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione. Nella vita di ciascuno, oltre che alle cose belle, si accumulano scorie, veleni che talvolta ti presentano il conto tutto assieme. In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono". Inizia così la toccante lettera di addio di Cesare Prandelli a società e tifosi dopo aver rassegnato le dimissioni. "Ho intrapreso questa nuova esperienza con gioia e amore , trascinato anche dall’entusiasmo della nuova proprietà. Ed è probabilmente il troppo amore per la città, per il ricordo dei bei momenti di sport che ci ho vissuto che sono stato cieco davanti ai primi segnali che qualcosa non andava, qualcosa non era esattamente al suo posto dentro di me.

La mia decisione è dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina. Chi va in campo a questo livello, ha senza dubbio un talento specifico, chi ha talento è sensibile e mai vorrei che il mio disagio fosse percepito e condizionasse le prestazioni della squadra. In questi mesi è cresciuta dentro di me un’ombra che ha cambiato anche il mio modo di vedere le cose. Sono venuto qui per dare il 100%, ma appena ho avuto la sensazione che questo non fosse più possibile, per il bene di tutti ho deciso questo mio passo indietro. Ringrazio Rocco Commisso e tutta la sua meravigliosa famiglia, Joe Barone e Daniele Pradè, sempre vicini a me e alla squadra, ma soprattutto ringrazio Firenze che so che sarà capace di capire.

Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne. Probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più. Sicuramente sarò cambiato io e il mondo va più veloce di quanto pensassi. Per questo credo che adesso sia arrivato il momento di non farmi più trascinare da questa velocità e di fermarmi per ritrovare chi veramente sono."