Il caso Floyd

Processo Floyd: il nuovo video shock e le ultime parole alla famiglia

Prosegue il dibattimento a Minneapolis, dove l’uomo è stato ucciso quasi un anno fa in un controllo di polizia. Cresce il movimento #BlacklivesMatters

Processo Floyd: il nuovo video shock e le ultime parole alla famiglia

Si fa sempre più difficile la posizione per Derek Chauvin, l’agente di polizia che a maggio del 2020, tenendo il suo ginocchio sul collo di George Floyd per oltre 8 minuti, ne causò la morte per asfissia. A Minneapolis cresce la tensione, dopo che al processo che lo vede accusato di omicidio è stato trasmesso un nuovo video di quegli istanti drammatici.

 

Floyd: “Dite ai miei figli che li amo”

Nel filmato si vede l'afroamericano che durante il fermo di polizia dice: "Mamma ti voglio bene. Dite ai miei figli che li amo, sono morto". Immagini che hanno aumentato la tensione a Minneapolis, dove si sta svolgendo il processo a carico di Chauvin, che nel video si vede che tiene a terra Floyd premendogli il ginocchio sul collo.

Nelle immagini sono state girate con la bodycam: si sentono le grida di panico dell'afroamericano che dice "mi dispiace" e "sono claustrofobico", mentre i poliziotti cercavano di farlo entrare con la forza nel retro di un’auto di servizio.

 

Il filmato è servito per fornire ai giurati una visione più completa dei circa 20 minuti intercorsi tra il momento in cui la polizia si era avvicinata per la prima volta al veicolo di Floyd e le fasi finali dell’intervento, conclusosi con l’arrivo dell’ambulanza per rianimare l’afroamericano. Il video fa parte della serie di filmati e testimonianze che sono stati visti e ascoltati dall'inizio del processo.

 

Il processo prosegue

Mentre in aula proseguono i lavori, il processo è accompagnato da diverse manifestazioni a Minneapolis e in altre città americane, da parte di attivisti antirazzisti che accusano la polizia di metodi brutali e violenti. Intanto alla famiglia di George Floyd andranno 27 milioni di dollari di danni e interessi da parte dell’amministrazione della città, che ha patteggiato con i legali che assistono i parenti dell’afroamericano. E’ stato anche previsto anche lo stanziamento di 500mila dollari per la comunità dell'area dove Floyd è stato ucciso, finanziato dal Consiglio comunale.

 

Le altre testimonianze

Il video shock non è l’unico elemento che entra nelle carte del processo, che è al suo terzo giorno di dibattimento vero. Oltre a mostrare le immagini di alcune telecamere di un negozio di ortofrutta, dove Floyd avrebbe raccolto un frutto caduto a terra, per poi parlare con una donna e un cassiere, in aula è stato ascoltato proprio quest’ultimo, Christopher Martin. Secondo quanto riporta The Guardian, Floyd sarebbe stato descritto come “molto amichevole, cordiale e loquace”, anche se “sembrava fosse sotto effetto di qualche cosa”. Il cassiere ha spiegato di aver accettato il denaro il Floyd per pagare le sigarette senza pensare inizialmente che si trattasse di banconote false. Accortosi in seguito, le avrebbe rifiutate perché il titolare del negozio altrimenti gliele avrebbe scalate dallo stipendio. Dal momento che Floyd si era opposto alla restituzione delle sigarette, era stata chiamata la polizia.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA