Aprile in ‘rosso’

Salvini contro Speranza, il gioco delle parti che piace al leghista

Per il segretario del Carroccio: “Non riaprire in sicurezza è sequestro di persona”. Il ministro della Salute: “Nessuno soffi sul fuoco dell’inquietudine”.

Salvini contro Speranza, il gioco delle parti che piace al leghista

Schermaglie si registrano da settimane ma, nelle ultime ore, i toni si sono decisamente accesi. Matteo Salvini sferra un nuovo attacco frontale nei confronti del titolare della Salute, Roberto Speranza, per la linea del rigore annunciata per tutto il mese di aprile. Lo fa nel giorno in cui al ministro arrivano messaggi di solidarietà bipartisan per le pesanti minacce ricevute, e per le quali è stata aperta un’inchiesta con quattro persone indagate

 

“Dopo Pasqua mi vedrò con Draghi e gli chiederò di riaprire dove possibile sulla base di dati scientifici. Tenere chiusi gli italiani anche se la scienza dice che si può riaprire in sicurezza, sarebbe un sequestro di persona”. Il segretario ci va giù duro e, ancora una volta, chiama in causa il premier, Mario Draghi. Lasciando intendere - come fa spesso - di avere con lui un canale di comunicazione privilegiato. Non a caso ribadisce: con il presidente “ho un ottimo rapporto, un conto è una persona pragmatica che ha cambiato Arcuri, i codici Ateco.

Con lui va tutto bene. Con qualche ministro di sinistra”, invece, “un po’ meno, perché l’ideologia vale più della scienza”. La stoccata è tutta per Speranza che, a onor del vero, ha sempre agito in accordo con il premier sulle chiusure anti-Covid. E che, stamane, dalle pagine del Corriere della Sera, rispondendo a una domanda su Salvini, ha dichiarato: "Non faccio mai polemica, ma penso che nessuno dovrebbe soffiare sul fuoco dell'inquietudine, del tormento di tanti italiani. Di fronte alla difesa della salute dobbiamo unire il Paese e non dividerlo, perché la battaglia è ancora complicata”.

 

Il ministro spiega: “il quadro è ancora molto serio. Vedo bene che un bel pezzo di Paese è in forte sofferenza. Sono consapevole che ogni mia scelta provoca un sacrificio e che ci sono settori in grande difficoltà”. Per questo motivo, “ritengo che sostegni economici mirati siano fondamentali”. Speranza però è sicuro che “la maggior parte degli italiani capisce che queste misure, per quanto costose e dolorose, sono necessarie e io le assumo con animo sereno. Tutelare la vita non è un lavoro sporco, ho giurato sulla Costituzione per questo”.

 

Ma sulle restrizioni il leghista proprio non ci sta. Alza le barricate e accusa Speranza di far “torto agli italiani”. “Sono stufo di scelte ideologiche. Speranza non ha ancora capito che le chiusure ingiustificate provocheranno danni per anni”. Parla a nuora perché suocera intenda. Nessun attacco diretto al capo di Palazzo Chigi, si intende. Salvini non osa tanto. Ma non può rinunciare al gioco delle parti. Se tace, rischia di perdere consenso. Far rumore è funzionale a raggiungere il suo bacino elettorale, anche se sa - che finché Speranza e Draghi non decideranno altrimenti - prevarrà il rigore. Non importa.

Il capo del Carroccio porta avanti la sua strategia e apre polemiche pure suii vaccini. “Stiamo utilizzando le ultime scorte. Ieri ho parlato con Zaia. Se non arrivano quelli promessi dall'Ue la macchina marcia a rilento. Ho parlato con Figliuolo: per arrivare a 500mila vaccini al giorno la macchina c'è, ovviamente devi avere le forniture promesse. Ieri ero in Ungheria e là sono più avanti grazie al vaccino russo, lo Sputnik. Mi domando perché in Italia non si possa usare, mentre in altri paesi sì”. 

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