E’ tornata a suonare la campanella oggi per 6,5 milioni di studenti e alunni italiani. Dopo la pausa per le festività di Pasqua e dopo il decreto del Governo, che ha deciso la riapertura delle scuole anche in zona rossa fino alla prima media, per molti studenti è il giorno del ritorno in aula e degli abbracci con i compagni di classe, dopo settimane di didattica a distanza. “E’ un segno di fiducia per il Paese” ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, alla vigilia della ripresa delle attività in presenza.
Bianchi: “Stiamo lavorando moltissimo per tutti”
“Questo è un grande segno di fiducia nel Paese" ha dichiarato il titolare dell’Istruzione alla vigilia del ritorno a scuola per oltre 6 studenti italiani su 10. "I ragazzi vanno al 50% in classe nelle zone arancioni ma stiamo lavorando moltissimo affinché possano tornare tutti nelle loro scuole il prima possibile" ha aggiunto Patrizio Bianchi.
Scuole sicure, ma attenzione
Ma quanto sono sicure le scuole? Se lo sono chiesto soprattutto i presidi e gli insegnanti, anche se le vaccinazioni dei docenti proseguono a ritmo serrato. Secondo Bianchi “la scuola è sicura, ma non è sotto una campana di vetro. Quindi quel grado di responsabilità che tutti dobbiamo avere, non deve essere soltanto dentro la scuola, ma deve essere dappertutto, fuori e dentro questa grande comunità”.
I timori dei presidi
In realtà proprio i presidi hanno mostrato qualche timore in più per un ritorno a picchi di contagi con la riapertura delle scuole. E’ quello che si teme in Puglia, che rappresenta un’eccezione: nonostante si possa tornare in classe, l’Amministrazione regionale ha dato la possibilità di seguire le lezioni a distanza alle famiglie che ne facciano richiesta. Qualche preoccupazione arriva anche dalla Sicilia e dalla Campania, dove sono pronti a richiudere. Anche altrove, però, si chiedono più tamponi e tracciamento. Va ricordato che in zona arancione il ritorno in presenza riguarda alunni e studenti fino alla terza media, mentre per le superiori rimane la Dad al 50% (da un minimo del 25%).
Tornano le bocciature
Quanto alla possibilità di essere bocciati (esclusa lo scorso anno a causa della Dad dall’ex Ministro, Lucia Azzolina), Bianchi ha rassicurato gli studenti che “devono avere fiducia nei loro insegnanti che li conoscono, li hanno seguiti per tutto l’anno, sanno benissimo le condizioni di difficoltà, ma sanno anche che bisogna dare loro un percorso di recupero che è anche un percorso di condivisione, e quindi di fiducia nella scuola”.