Accesso ai vaccini Covid garantito per tutti, senza disparità tra Paesi ricchi e Paesi poveri.
La richiesta viene rilanciata con forza in occasione della Giornata Mondiale della Salute 2021, che si celebra oggi 7 aprile: a promuovere l’iniziativa è il Comitato Italiano della Campagna Europea Diritto alla Cura.
L’obiettivo dell'evento “O i brevetti o la vita” è arrivare a un milione di firme da presentare all’Unione Europea: viene richiesta la modifica degli accordi commerciali stipulati con le case farmaceutiche, in modo da liberalizzare i brevetti dei vaccini e rendere le cure anti pandemiche "un bene pubblico globale".
“O i brevetti o la vita”, un momento di riflessione su Facebook
La protesta corre sul web, con un evento in diretta sulla pagina Facebook Right2cure/DirittoallaCura, dalle 18:00 fino alle 20:00.
A sostenere questo appello anche artisti e personaggi dello spettacolo, che parteciperanno live oppure in video: Giulia Anania, Ascanio Celestini, Stefano Bellotti "Cisco", Daniele Biacchessi, Claudio Bisio, Dario Brunori "Brunori SaS", Giulio Cavalli, Massimo Cirri, Comunita' Officina, don Virginio Colmegna, Luigi Ferrajoli, Silvio Garattini, Ricky Gianco, Germano Lanzoni, Maurizio Maggiani, Giovanna Marini, Paola Minaccioni, Moni Ovadia, Paolo Hendel, Cochi Ponzoni, Marco Prest2a e Antonello Dose, David Riondino, Paolo Rossi, Marco Rovelli, Renato Sarti, Andrea Satta- Tetes de Bois, Yo yo Mundi, Guido Silvestri, Bebo Storti, Dario Vergassola e Sofia Viscardi.
A introdurre “O i brevetti o la vita” sarà Vittorio Agnoletto, portavoce della Campagna Europea Diritto alla Cura.
Vaccini Covid, un diritto di tutti
“Il COVID-19 si diffonde a macchia d’olio. Le soluzioni devono diffondersi ancora più velocemente. Nessuno è al sicuro fino a che tutti non avranno accesso a cure e vaccini sicuri ed efficaci.
Abbiamo tutti diritto a una cura” si legge sul sito noprofitonpandemic.eu, dove è possibile firmare la petizione online.
"La carenza di quantitativi adeguati di vaccini, già gravissima per i Paesi poveri, rischia di avere pesanti ripercussioni anche per i Paesi ricchi” sottolinea il Comitato Italiano della Campagna Europea Diritto alla Cura.
“L'allarme di alcune regioni come Veneto, Friuli, Umbria Puglia, che hanno 'finito le dosi', ne sono prova drammatica: è urgente spezzare il condizionamento delle aziende farmaceutiche e mettere i brevetti a disposizione delle aziende che ne abbiano le tecnologie”.