L’Italia strategica

Golden power: governo Draghi al lavoro per rafforzare normativa

Nuovo ricorso alla golden power da parte del governo Draghi per difendere settori strategici italiani. Allo studio estensione normativa per fermare Cina

Golden power: governo Draghi al lavoro per rafforzare normativa

L’industria italiana va difesa a denti stretti, specialmente quella strategica. Dopo aver assistito ad anni di svendite all’estero di importanti imprese italiane spesso simbolo del Made in Italy, il premier Mario Draghi sembra voler adottare una nuova strategia che mira a rafforzare la golden power a difesa delle nostre industrie soprattutto dalla sempre più affamata Cina.

 

Vediamo cos’è e come funziona la golden power e come il presidente del Consiglio Draghi intende modificarla.

 

Draghi vuole rafforzare la golden power per difendere imprese italiane

È ormai da svariati anni che la Cina fagocita le imprese europee e quelle italiane, portandosi via pezzi importanti della nostra identità. Dalle piccole alle grandi imprese, il Made in Italy è passato troppo spesso in mani estere provocando una profonda ferita nell’orgoglio e nel cuore di milioni di italiani.

 

È tempo di utilizzare la golden power, sostiene Draghi, definendolo come “uno strumento del governo per evitare la cessione di asset strategici a potenze straniere: va usato”, ha tuonato il premier in una conferenza stampa riferendosi in particolare alla decisione di bloccare l’acquisizione della Lpe, azienda che produce semiconduttori a Baranzate da parte del gruppo cinese Shenzen Invenland Holdings.

 

Il business dell’azienda milanese è stato giudicato strategico per il Paese e così il Ministero dello Sviluppo economico (Mise), d’intesa con ministero della Difesa e degli Esteri, ha proposto al Consiglio dei ministri di bloccarne l’acquisizione. La decisione è stata presa durante il CdM del 31 marzo 2021.

 

Perché strategico? Perché i semiconduttori sono il futuro in quanto impiegati nell’industria che produce smartphone, tablet, elettrodomestici, automobili, veicoli elettrici ed anche nel settore della difesa.

 

La domanda di chip è aumentata esponenzialmente negli anni tanto che ad oggi si registra una certa carenza di semiconduttori a livello mondiale.

 

Golden power: Draghi ferma la Cina e studia estensione normativa

La cinese Shenzen Invenland Holdings voleva acquisire il 70% della società milanese Lpe che sviluppa reattori epitassiali per la produzione di semiconduttori ma è stata bloccata dal governo italiano non solo perché si tratta di un business strategico per il nostro paese, anche perché la Cina sta piano piano comprando l’Italia a pezzi. Fermata da Draghi anche l’acquisizione di elementi hardware e software 5G di Linkem da parte di Huawei e Zte.

 

Per bloccare Pechino l’esecutivo ha intenzione di rafforzare ulteriormente la golden power, estendendo l’attuale normativa a tutte quelle filiere che rivestono un evidente rilievo nell’assetto economico nazionale.

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