L’anniversario

12 aprile 1961: Yuri Gagarin è il primo uomo nello spazio. Il ricordo

Il mondo celebra l’impresa, avvenuta in piena Guerra Fredda. Chi era, la storia del cosmonauta e cosa è cambiato oggi che ci si prepara a tornare sulla Luna

12 aprile 1961: Yuri Gagarin è il primo uomo nello spazio. Il ricordo

Se lo sbarco sulla Luna del 1969 ha rappresentato un “grande passo” per l’umanità, anche quella di Yuri Gagarin rappresenta un’impresa storica. Era il 12 aprile del 1961 quando il cosmonauta russo effettuò il primo viaggio dell’uomo nello spazio. Oggi, per celebrare quell’evento, sono state organizzate diverse manifestazioni, a partire da quelle in Russia nella città natale di Gagarin.

 

Gagarin celebrato in Russia anche da Putin

Nella città russa di Veliky Novgorod sono stati lanciati 500 droni a forma di razzo per celebrare il 60° anniversario del viaggio storico di Yuri Gagarin, primo uomo nello spazio. L’evento è avvenuto ieri sera, alla vigilia di quello che in Russia è il Giorno dei Cosmonauti, che ricorre proprio il 12 aprile di ogni anno.

Anche il presidente russo, Vladimir Putin, rende onore al cosmonauta, con una visita oggi nella città meridionale di Engels, sulle rive del fiume Volga, dove atterrò il cosmonauta e dove sorge un monumento in onore dello storico volo.

Fin da stamattina, però, anche i passeggeri della metropolitana di Mosca hanno potuto ascoltare la notizia originale dell'agenzia di stampa statale TASS sul lancio, seguito dalle leggendarie parole di Gagarin: “Poekhali!”, ossia “Andiamo”, pronunciate durante il decollo.

 

L’impresa di 60 anni fa

“Il panorama è assolutamente bello e nuovo... la superficie terrestre cambia colore mentre viene illuminata dal cielo nero, dove posso vedere benissimo le stelle”. Così disse Yuri Gagarin il 12 aprile 1961, partito dal cosmodromo di Bajkonur, nel Kazakistan, viaggiando poi a una velocità di 27.400 chilometri orari e a una distanza massima di circa 327 km dalla superficie terrestre. Il mondo viveva il clima della Guerra Fredda e l'Unione Sovietica, con quell’impresa, segnò il temporaneo sorpasso sugli Stati Uniti nella corsa verso lo spazio. Due anni dopo, il 14 giugno 1963, l'Urss manderà anche la prima donna nello spazio, Valentina Tereshkova. A ricordare e celebrare quel giorno, non è solo la Russia: la data è stata scelta dalle Nazioni Unite la Giornata internazionale del volo umano nello spazio.

 

La morte precoce di Gagarin

Gagarin, nato il 9 marzo 1934 in una fattoria nella regione a ovest di Mosca, entrò nel 1995 nell’Aviazione sovietica diplomandosi all'Accademia aeronautica per poi essere selezionato nel primo gruppo di cosmonauti dell'Urss: il programma Vostok. Dopo il suo viaggio in orbita è stato anche definito "Cristoforo Colombo dello spazio”. Morì, però, giovane, il 27 marzo 1968, in un incidente aereo con un MIG-15 avvenuto in circostanze poco chiare che negli anni hanno alimentato molte teorie. Secondo il pilota e amico, Aleksey Leonov, Gagarin avrebbe tentato di evitare la collisione con un caccia che non avrebbe dovuto trovarsi su quella rotta, morendo insieme al suo copilota.

 

Ora il ritorno sulla Luna

A 60 anni dal primo viaggio di un uomo nello spazio, si pensa al ritorno sulla Luna. Gli esperti sono impegnati per realizzare il progetto di una stazione spaziale nell'orbita lunare, Gateway, che potrebbe avere una finestra panoramica con vista su Luna e Terra. La Nasa, con la missione Artemis, sta anche lavorando alla realizzazione dei primi “rifugi” lunari che possano ospitare (e far “soggiornare”) gli astronauti per periodi più lunghi. Progetti ai quali sta collaborando anche l’Italia.

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