
Meno sintomi respiratori, più intestinali, ma senza trascurare le possibili manifestazioni a carico della pelle. Col passare dei mesi e mentre cresce il numero di giovani tra i contagiati rispetto alla prima e seconda ondata Covid, cambiano alcuni dei segnali con i quali si manifesta la malattia da Sars-cov2.
A identificarli è un recente studio, condotto nel Regno Unito, secondo il quale spossatezza, disturbi gastrointestinali e nausea sono più diffusi rispetto a tosse e difficoltà respiratorie.
Ecco cosa cambia.
Il Covid nei giovani: come cambiano i sintomi
Uno dei tratti distintivi per discriminare il Covid rispetto all’influenza è stato identificato nei mesi scorsi nella perdita o riduzione di olfatto e gusto. Ma, secondo gli esperti, si aggiungono nuovi sintomi più simili a quelli di una influenza gastrointestinale rispetto a quelli tipici delle difficoltà respiratorie. Secondo quanto riferito da uno studio condotto nel Regno Unito e pubblicato sul British Medical Journal, il 40% dei pazienti analizzati (19mila persone in totale) non aveva febbre, tosse secca persistente e perdita del gusto e dell'olfatto. Come confermato anche dalle testimonianze dei medici di base, i primi ai quali ci si rivolge normalmente, la febbre (quando c’è) è piuttosto bassa, mentre sono presenti con più frequenza nausea e spossatezza persistente, che spesso rimane per diverse settimane anche dopo la negativizzazione.
Dell’elenco riportato dal sito del ministero della Salute nella sintomatologia Covid (tosse, mal di gola, mal di testa, spossatezza, debolezza accentuata, dolori muscolari diffusi, difficoltà respiratorie, cefalee, vomito, diarrea e perdita di gusto e olfatto) rimerebbe dunque ben poco.
Simile a un’influenza gastrointestinale
Tra le manifestazioni più diffuse delle ultime settimane, infatti, ci sono dolori addominali, diarrea e vomito. La conferma che questi siano “campanelli d’allarme” arriva anche da un altro studio, condotto su un numero limitato di pazienti dell'ospedale di Crema. Le analisi dimostravano che un paziente su 10 lamentava proprio questi sintomi ancora prima della diagnosi della malattia Covid con difficoltà respiratorie.
Colpa delle varianti?
Secondo i ricercatori, tuttavia, è difficile poter stabilire se ci sia un nesso tra il presunto nuovo quadro clinico e le varianti del virus. Uno dei motivi delle diverse manifestazioni potrebbe avere a che fare con un diverso sistema immunitario nei più giovani, in grado di reagire in maniera più efficace all’infezione, che in genere di manifesta con sintomi molto più attenuati. Oltre che avere una durata inferiore, ad esempio, spesso non viene neppure sviluppata la polmonite che invece è ricorrente nei soggetti di età più avanzata.
Rush cutanei
Un altro sintomo che invece sembra presentarsi con più frequenza nei pazienti più giovani è il rush cutaneo. Spesso ci si trova in presenza di creazioni dermatologiche che, se associate a senso di grande spossatezza o mal di testa, possono far pensare a un’infezione da Sars-Cov2.