L’intervista

Boniek, una vita da Juventino. Ora difende Fonseca alla Roma

Il grande attaccante polacco degli anni 80’ è tornato a parlare dell’Italia, in particolar modo della sua Roma: crede in Fonseca e potrebbe avere un futuro

Boniek, una vita da Juventino. Ora difende Fonseca alla Roma

L’ex attaccante giallorosso Zbigniew Boniek è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Radio per parlare della partita tra Roma e Ajax, ma anche del futuro di Fonseca e della possibilità che il dirigente polacco possa un giorno lavorare proprio per il club capitolino. Raccontiamo però prima chi è stata questa punta storica per il nostro calcio, ma anche per il suo paese e lo sport in generale.

 

Zbigniew Boniek, breve biografia

Zbigniew Boniek nasce a Bydgoszcz il 3 marzo 1956, ed  è un ex calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo polacco. Alto 1 metro 80, molto  agile e veloce, era il classico bomber d’area di rigore. Forte con il destro, ma duttile anche con il piede debole.  Era molto abile sulle fasce laterali: famose le sue incursioni in velocità.

 

Fu soprannominato  dall'Avvocato Gianni Agnelli "Bello di notte" per la caratteristica che aveva di segnare spesso nelle competizioni europee, che si svolgevano in notturna.

Considerato il miglior calciatore della storia polacca, Arrivò in Italia nel 1982, diventando così il primo giocatore polacco a giocare nel campionato di Serie A. In Italia ha militato prima nella Juventus, dove ha formato una coppia d'attacco spaziale con Michel Platini e Paolo Rossi, vincendo un campionato italiano, una Coppa Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa Europea , diventando così il primo atleta polacco a vincere una competizione UEFA. Per i bianconeri rimane un simbolo, che ha marchiato non solo il calcio Italiano, ma anche lo sport in generale. Premiato tra i migliori atleti della storia polacca, in cui viene considerato il maggior esponente sportivo a livello calcistico, e non solo.

 

Ha esordito in  Nazionale nel 1976; in totale ha segnato 24 reti su 80 presenze.Ha raggiunto persino (ad oggi ancora miglior piazzamento della storia)il terzo posto ai Mondiali di calcio, nel 1982.

Dopo aver smesso l'attività da calciatore, ha tentato quella da allenatore, ma con scarsi risultati. In Serie A è riuscito a tornare, allenando il Lecce nella stagione 1990-1991 e il Bari nella stagione 1991-1992. In seguito è stato alla guida della Sambenedettese nella stagione 1992-1993 e a chiuso il suo percorso ad Avellino la stagione successiva.

 

Dopo essere stato per un lungo periodo vice presidente della Federazione calcistica della Polonia, nel luglio del 2002 Boniek assunse l'incarico di allenatore della Nazionale di calcio del proprio paese, ma dopo appena 5 gare (di cui 2 vinte, 1 pareggiata e 2 perse), rassegnò le dimissioni.

Nel 2004 fu inserito nella lista FIFA 100, che raccoglie i migliori calciatori tra quelli ancora in vita. È l'unico calciatore polacco ad essere presente in tale elenco.

 

Le sue dichiarazioni: 

Sulla finale di Danzica, di qualche anno fa e sulla sfida di questa sera tra i giallorossi e gli olandesi: “Mi piacerebbe avere una squadra in finale in Europa League, e voi sapete qual è. L’Ajax è una squadra molto forte, ma leggera. Ti concede tanto. E’ bella da vedere, e se gli permetti di giocare al calcio, diventa molto pericolosa. Io sono convinto che andremo in semifinale, ma dovremo stare molto attenti”.

Si è parlato a lungo di un possibile ingresso di Boniek nella dirigenza capitolina: “Ho avuto un’offerta con la signora Sensi, ma ho rifiutato perché sapevo che stava per andare via. Ora, dico la verità, non ho parlato con nessuno, ma dopo gli Europei sono libero. Se arrivasse una chiamata mi farebbe piacere. Quando sono libero, vivo a Roma e le voglio bene, come con le altre squadre con cui ho giocato”.

 

Chiude poi su  Fonseca, allenatore in cui crede, eccessivamente criticato a suo avviso e sulla forza della rosa della Roma, che non ripsecchia la stagione condotta fino ad ora con il suo reale potenziale: “Io vedo bene Fonseca, mi sembra passato di moda, ma a me piace come allenatore. Forse è stato lasciato un po’ solo. Ma visto che i grandi allenatori come Guardiola o altri due o tre non fanno parte del progetto Roma anche per motivi economici, io Fonseca prima di abbandonarlo valuterei molto bene. L’organico della Roma? Mi sembra buono, ma mancano un paio di giocatori top. Ma se tutti stanno bene, è una squadra che si difende bene con tutti”.

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