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Riaperture, lavoratori stanchi e delusi. Le proteste da Nord a Sud

Ristoratori e lavoratori dello spettacolo delusi dalle riaperture annunciate da Draghi. Protestano chiedendo di poter tornare al lavoro tutti e subito

Riaperture, lavoratori stanchi e delusi. Le proteste da Nord a Sud

Le riaperture annunciate dal premier Draghi deludono i ristoratori e i lavoratori dello spettacolo, consapevoli del fatto che interesseranno solo una piccola parte della propria categoria di appartenenza a causa dei paletti troppo rigidi imposti dal governo. 

 

L'agitazione resta alta, gli animi non si placano. Ieri i ristoratori di Tutela nazionale Imprese hanno bloccato l'autostrada A1 all'altezza di Incisa, lanciando l’hashtag #blocchiamolitalia.   

 

In fermento anche i lavoratori dello spettacolo, con 1000 bauli a Piazza del Popolo chiedendo di poter tornare a lavorare tutti subito.

 

Non c'è più tempo da perdere, non si può più aspettare, gli italiani che non lavorano da più di un anno sono in preda alla disperazione più totale.

 

Ristoratori: 116 mila imprese resteranno chiuse dopo il 16 aprile 2021

Hanno gridato nelle piazze di tutta Italia, hanno alzato le serrande sfidando le leggi, i proprietari di bar e ristoranti hanno mostrato la loro disperazione al governo sotto tutte le sue forme possibili, arrivando anche agli scontri con la polizia, segno che la misura è colpa. 

 

Nonostante tutto questo, il grido di aiuto di bar e ristoranti è rimasto di fatto inascoltato dall'esecutivo visto che il calendario riaperture annunciato da Draghi ha di fatto escluso moltissime attività dall'allentamento delle misure restrittive antiCovid. Ma gli imprenditori non mollano, al grido di #blocchiamolitalia i ristoratori di Tutela nazionale Imprese hanno bloccato ieri l'autostrada A1 all'altezza di Incisa, riprendendo la protesta.

 

Riaprire solo le attività che hanno i tavolini all’esterno, significa prolungare il lockdown per oltre 116mila pubblici esercizi”, denuncia la Fipe-Confcommercio ricordando che il 46,6% dei bar e dei ristoranti della penisola non è dotato di spazi all’aperto e che questa percentuale si impenna nei centri storici delle città.

 

La Federazione italiana dei Pubblici esercizi chiede pertanto ai sindaci di mettere a disposizione spazi extra per le attività economiche che possono svolgere la propria attività all’aperto e al governo un protocollo di sicurezza sanitaria stringente che consenta la riapertura anche dei locali al chiuso, con un cronoprogramma preciso a partire dal 26 aprile.

 

Lavoratori spettacolo, protesta per riaperture: 1000 bauli a Piazza del Popolo

Le riaperture non convincono nemmeno i lavoratori dello spettacolo, che continuano a scendere in piazza per chiedere al governo di poter tornare a lavorare tutti e subito. Dopo la manifestazione davanti al Duomo di Milano è stata la volta di Piazza del Popolo a Roma, occupata con oltre 1000 bauli e da una folta rappresentanza dei big della musica come Fiorella Mannoia e Giuliano Sangiorgi.

 

I lavoratori del mondo dello spettacolo chiedono di poter essere trattati con gli stessi diritti di tutte le persone che lavorano, in particolare:

  • l’istituzione di un fondo da erogare in soluzioni mensili a tutte le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo, anche discontinui e Partite Iva;

  • indennizzi per le imprese della filiera basati sul fatturato annuo;

  • immediata calendarizzazione di un tavolo interministeriale per definire modelli graduali di ripartenza del settore.

 

Con il decreto Riaperture, infatti, solo il 10% dei lavoratori del mondo dello spettacolo potrà tornare a lavorare in quanto le limitazioni sul numero degli spettatori non permettono di programmare molti eventi.

 

Prosegue l’occupazione del Globe Theatre di Roma nel centro di villa Borghese, con i lavoratori che chiedono una riforma strutturale del settore al grido di “A noi gli occhi please” richiamando il celebre spettacolo del grande artista Gigi Proietti scomparso lo scorso novembre.

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