Piano per la ripresa

PNRR, Draghi incontra parti sociali. Bonomi: serve visione strategica

Il premier Draghi ha incontrato ieri le parti sociali per confronto su Recovery Plan. Sindacati: vera emergenza è lavoro. Bonomi: serve visione strategica

PNRR, Draghi incontra parti sociali. Bonomi: serve visione strategica

Recovery Plan al centro dell’incontro di ieri tra il premier Mario Draghi e le parti sociali in vista dell’invio del testo a Bruxelles entro la fine del mese, ma si è parlato anche di misure urgenti per le imprese e i lavoratori e di Def.

 

A disposizione per la ripartenza post Covid quasi 192 miliardi di euro di aiuti europei, 122 miliardi sotto forma di prestiti e 69 miliardi come contributi a fondo perduto.

 

Recovery plan, Draghi incontra parti sociali. Sindacati: vera emergenza è lavoro

Riflettori puntati sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da presentare alla Commissione europea entro la fine del mese di aprile.

 

Il premier Draghi ha incontrato ieri le parti sociali per parlare non solo di Recovery Plan ma anche di misure urgenti per imprese e lavoratori, ricordando a sindacati e imprese che in questo importante momento serve unità e collaborazione.

 

Le principali sigle sindacali hanno chiesto di dare priorità alla Riforma degli Ammortizzatori sociali visto che la fine del blocco dei licenziamenti metterà a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro, ricordando che è il lavoro la vera emergenza del Paese.

 

Confindustria, Bonomi: visione strategica su filiere centrali manifattura

Dopo il confronto con i sindacati, il premier ha incontrato le associazioni delle imprese. Confindustria ha posto l’accento su tre punti cruciali:

  • Def;

  • misure urgenti per le imprese;

  • PNRR.

 

Sul Documento di economia e finanza il presidente Carlo Bonomi ha dichiarato: “considerato che il debito pubblico dell’Italia è previsto superiore al 150% del PIL per anni, sarebbe auspicabile proporre in Europa un piano B, solido e credibile, di rientro del debito. In questo modo, peraltro, famiglie e imprese sarebbero più propense a orientare la massa di risparmio cresciuta con la crisi (di circa 110 mld) verso investimenti produttivi, poiché sarebbe scongiurato il rischio di stangate fiscali volte a ridurre l’eccesso di debito”.

 

Il secondo tema portato all’attenzione del premier riguarda le necessità più urgenti per le imprese: liquidità, patrimonializzazione, ristori, lavoroDa scongiurare assolutamente interventi di aumento dell'imposizione fiscale mentre sui sostegni si chiede un cambio di passo inserendo anche i costi fissi.

 

Sul Recovery Plan, non conoscendo ancora i dettagli, Confindustria ribadisce alcuni auspici di ordine generale:

  • un sistematico coinvolgimento delle parti sociali nell’attuazione del Piano, in linea con le indicazioni europee;

  • una governance del Piano snella, la cui cabina centrale presso il MEF si occupi non solo della gestione dei flussi finanziari e rendicontazione dei progetti, ma dia supporto operativo alla gestione del Piano ed elabori, in caso di ritardi, azioni correttive;

  • una visione industriale strategica. Nel precedente PNRR non mancavano solo cronoprogrammi, costi e impatti, come invece richiedono le guidelines europee. Mancava qualunque approfondimento per le filiere centrali della nostra manifattura, automotive, siderurgia, componentistica, automazione industriale, chimica, farmaceutica, tessile-moda, alimentare. Serve insomma una visione generale per la ripresa dell’Italia, sintetizza la principale organizzazione rappresentativa delle imprese manifatturiere e di servizi italiani.

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