La scorsa notte è saltato, ancor prima di nascere, il progetta della SuperLega europea, dopo giorni in cui il calcio sembrava aver raggiunto un cambiamento radicale. Prima l'addio delle società inglesi, iniziato con il Manchester City, grazie ai tifosi e alle parole del mister Guardiola, contrari a questa nuova competizione, fino alla rinuncia della Juventus, una dei team fondatori della lega. Il presidente, Andrea Agnelli, ha rilasciato dichiarazioni di delusione, rammarico, ma anche consapevolezza a alla Reuters: "Voglio essere franco ed onesto, non penso che il progetto possa continuare con cinque o sei squadre. Non parlerei tanto di dove è andato quel progetto, piuttosto del fatto che resto convinto della sua bellezza”.
"Il valore era in salita, il che si sarebbe sviluppato a piramide, della creazione della più bella competizione al mondo. Evidentemente non sarà così, voglio dire che non credo che il progetto possa andare ancora avanti. Credevo davvero che il progetto Superlega potesse cambiare il calcio in meglio, mi ero anche dimesso dalla presidenza dell'ECA. Ma visto quello che è successo ieri sera, avrò tempo per dedicarmi al 100% alla Juventus e lo farò con la passione di sempre. Non dirò qui quanti club mi hanno contattato in queste ventiquattro ore per aderirvi. Preferisco non fare nomi, certe cose dovrebbero restare personali, magari mentono ma sono stato contattato da un numero importante di club con l'intento di aderire. Abbiamo ricevuto tante minacce di estromissione dalle competizioni, ai giocatori dicevano che non avrebbero più potuto partecipare alle competizioni per Nazionali. Questo dovrebbe far capire qual è il loro atteggiamento".
Leggi la nostra intervista speciale: Flop Superlega l'opionine di Fulvio Giuliani.
Ha chiuso poi con un passo indietro importante nei confronti della UEFA e del presidente Ceferin: "Ho viste tante relazioni cambiare nel tempo. Adesso sono certo che le persone saranno aperte al dialogo, a parlarsi l'una con l'altra. Però non credo che la nostra sia un'industria sincera, affidabile e credibile in generale".
Ecco il comunicato della Juventus: "Con riferimento alla creazione della Super League, e al successivo dibattito pubblico, l'Emittente precisa di essere al corrente della richiesta e delle intenzioni altrimenti manifestate di alcuni club di recedere da tale progetto, sebbene le necessarie procedure previste dall'accordo tra i club non siano state completate. In tale contesto, Juventus, pur rimanendo convinta della fondatezza dei presupposti sportivi, commerciali e legali del progetto, ritiene che esso presenti allo stato attuale ridotte possibilità di essere portato a compimento nella forma in cui è stato inizialmente concepito. Juventus rimane impegnata nella ricerca di costruzione di valore a lungo termine per la Società e per l'intero movimento calcistico".
Superlega Milan e Inter:
A seguire il movimento ci hanno pensato anche Milan e Inter , dove la voce portante sono stati indubbiamente i tifosi. Il passo indietro fa capire l'impatto delle manifestazioni di protesta nel mondo del calcio: "La voce e le preoccupazioni dei tifosi in tutto il mondo rispetto al progetto di Super League sono state forti e chiare, e il nostro Club deve rimanere sensibile e attento all'opinione di chi ama questo meraviglioso sport. Abbiamo accettato l'invito con genuina intenzione, per creare migliore competizione possibile e tutelare gli interessi del club. Il cambiamento non è facile ma l'evoluzione è necessaria per progredire".
Lo stesso Marotta in prima persona ha dichiarato nella notte“Il progetto della Superlega allo stato attuale non è più ritenuto di interesse dall’Inter" con il comunicato ufficiale a seguire".
"FC Internazionale Milano conferma che il Club non fa più parte del progetto Super League. Siamo sempre impegnati a dare ai tifosi la migliore esperienza calcistica; l'innovazione e l'inclusione sono parte del nostro DNA fin dalla nostra fondazione. Il nostro impegno con tutte le parti interessate per migliorare l'industria del calcio non cambierà mai. L'Inter crede che il calcio, come ogni settore di attività, debba avere interesse a migliorare costantemente le sue competizioni, per continuare ad emozionare i tifosi di tutte le età in tutto il mondo, in un quadro di sostenibilità finanziaria. Con questa visione continueremo a lavorare insieme alle istituzioni e a tutte le parti interessate per il futuro dello sport che tutti amiamo".