Vaccini - Il punto

Johnson & Johnson, le differenze con AstraZeneca. Sintomi di trombosi

Dopo l’autorizzazione Ema e il via alle somministrazioni in Italia, l’ente europeo indica come riconoscere i campanelli d’allarme di eventuali trombosi

Johnson & Johnson, le differenze con AstraZeneca. Sintomi di trombosi

L’attesa accelerazione nella campagna vaccinale sembra ormai poter arrivare, con il via libera alla somministrazione delle dosi del siero Johnson & Johnson, che ha ottenuto l’autorizzazione Ema e di conseguenza anche di Aifa, seppure con una rimodulazione. E’ raccomandato agli over 60, come AstraZeneca, anche se i due prodotti hanno alcune differenze.

Ecco quali sono e come riconoscere sintomi sospetti, come indicato dalla stessa Ema.

 

Differenze tra J&J e AstraZeneca

Entrambi i vaccini in Italia sono raccomandati negli over 60, dunque in una popolazione più anziana. A confermarlo è stata la circolare del ministero della Salute che parla di “stesse condizioni di utilizzo del vaccino Vaxevria di AstraZeneca". Il vaccino Janssen, “il cui uso è approvato a partire dai 18 anni di età, dovrà essere preferenzialmente somministrato a persone di età superiore ai 60 anni. I due sieri condividono lo stesso principio di funzionamento, perché sono a vettore virale e non a mRna, come Pfizer e Moderna. La differenza principale è che il prodotto di Janssen prevede una sola somministrazione, perché nella sperimentazione si è visto che dopo la prima inoculazione il livello di immunogenicità (cioè la capacità di indurre una risposta immunitaria) era sufficiente per i successivi 9-12 mesi.

 

Efficacia e bugiardino

Secondo quanto riportato sul sito del ministro della Salute, l’efficacia (cioè la protezione dalla malattia in forma grave) arriva fino al 77% dopo 14 giorni dalla somministrazione e fino all’85% dopo 28 giorni. Quanto a possibili sintomi non gravi, il 66,1% dei volontari a cui è stato somministrato nei test non ne ha riportati, a 28 giorni. Tra le reazioni avverse più comuni sono segnalati dolore in sede di iniezione (48,6%), cefalea (38,9%), stanchezza (38,2%), mialgia (33,2%) e nausea (14,2%). Piressia (cioè febbre sopra i 38 gradi) è stata osservata nel 9% dei partecipanti. La maggior parte delle reazioni avverse si è verificata entro 1-2 giorni dalla vaccinazione ed è stata di severità da lieve a moderata e di breve durata (1-2 giorni).

 

Sintomi delle trombosi

A sospendere temporaneamente il vaccino J&J erano stati i casi di rare trombosi negli Usa (6 su 7 milioni di somministrazioni). Tra i sintomi più comuni ci sono "Fiato corto, dolore al petto, gonfiore alle gambe, dolore addominale persistente, sintomi neurologici come mal di testa forte e persistente o visione offuscata, minuscole macchie di sangue sotto la pelle in zone diverse dal sito di inoculo" come raccomanda l'Agenzia europea del farmaco nelle informazioni rivolte alla popolazione proprio nel comunicato del comitato di farmacovigilanza Prac sulle conclusioni sul vaccino di Janssen di J&J. In caso di comparsa di questi sintomi entro tre settimane dalla somministrazione, Ema consiglia: "Parla con il tuo medico o contatta le autorità sanitarie nazionali competenti". Quanto ai farmaci da prendere, il capo del Comitato per la sicurezza dell'Ema, sabine Straus, in conferenza stampa ha chiarito: "Non siamo completamente sicuri che l'eparina causerebbe un deterioramento in questi pazienti" colpiti dopo il vaccino J&J, "ma per prudenza gli specialisti consigliano di evitare l'eparina in questi casi e di usare un anti-coagulante non eparinico".

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