Allarme rientrato sul conto corrente cointestato, dopo una recente sentenza della Commissione tributaria provinciale di Perugia che aveva messo in allarme migliaia di cointestatari di conti bancari e postali.
Il governo getta acqua sul fuoco sulle detrazioni provenienti da conti corrente cointestati, mettendo fine alle polemiche che si erano sollevate in questi giorni.
Sentenza conto corrente cointestato: detrazioni solo al 50%
Tutto era partito dalla Commissione tributaria provinciale (CTS) di Perugia, che ha condannato in data 4 dicembre 2020 (sentenza depositata il 26 febbraio 2021) un contribuente al pagamento delle somme richieste dall’Agenzia delle entrate per aver detratto il 100% delle spese detraibili dopo aver pagato con un conto corrente cointestato.
Secondo il CTS di Perugia al contribuente umbro che ha presentato ricorso, spettano solo il 50% delle detrazioni, in quanto il conto corrente è cointestato. Non potendo provare la titolarità esclusiva delle somme utilizzare per il pagamento, il soggetto ha diritto solo alla metà della detrazione.
La notizia ha fatto velocemente il giro del web amplificandone la portata, allertando milioni di cointestatari di conti corrente bancari e postali, per la maggior parte dei casi marito e moglie.
Conto corrente cointestato: il governo rassicura sulle detrazioni
La decisione della Commissione tributaria provinciale di Perugia, infatti, potrebbe essere un precedente pericoloso, tanto da mettere in dubbio l’utilità dell’apertura di un conto cointestato in quanto non comporterebbe solo vantaggi economici in termini di risparmi sui costi del conto ma a questo punto anche svantaggi sulle detrazioni fiscali.
Sul tema spinoso è stata presentata un’interrogazione parlamentare. Il sottosegretario all’economia Maria Cecilia Guerra, in Commissione Finanze ha dichiarato che “l'onere può considerarsi sostenuto dal contribuente al quale è intestato il documento di spesa, non rilevando a tal fine l'esecutore materiale del pagamento, aspetto quest'ultimo che attiene ai rapporti interni fra le parti”.
In poche parole per le deduzioni e detrazioni Irpef non serve aprire un conto corrente individuale, va bene anche quello cointestato, allarme rientrato.