Contratto e gap consegne

AstraZeneca: Commissione Ue avvia causa legale per violazione accordo

“Alcuni termini del contratto non sono stati rispettati”. Anche i ritardi di consegna delle dosi hanno spinto Bruxelles ad intraprendere l’azione giuridica.

AstraZeneca: Commissione Ue avvia causa legale per violazione accordo

Il Portavoce della Commissione europea, Stefan De Keersmaecker, ha confermato che è stata avviata la procedura, tramite le vie legali, nei confronti di AstraZeneca. La decisione è stata presa venerdì scorso ed è già in corso, dunque, l’azione giudiziaria conseguente alla “violazione del contratto” per la consegna delle dosi di vaccino antivirus. Ha anche spiegato che l’azienda anglo-svedese “non è stata in grado di presentare una strategia affidabile” per assicurare le tempestive spedizioni dei vaccini attesi dai 27 Stati membri dell’Ue.

 

“Termini” del contratto di acquisto anticipato

Fino a qualche settimana fa, aveva generato numerose reazioni in Europa il contratto d’acquisto anticipato firmato dalla Commissione europea ed AstraZeneca. Il CEO Pascal Soriot era stato anche convocato in plenaria all’Europarlamento per rispondere a quesiti che lo richiamavano a rispettare le clausole contrattuali. Importante era stata anche l’azione dei rappresentanti dei vertici Ue e dei negoziatori della Commissione per sollecitare la casa farmaceutica ad attivarsi per evitare di impugnare il contratto tramite gli esperti legali. Virale è diventato poi il momentum in cui l’eurodeputata francese Manon Aubry ha mostrato – con un lungo ed eloquente discorso durante l’audizione con Ursula Von der Leyen al Parlamento europeo  tenuto qualche giorno dopo quella svoltasi tra la Presidente e i manager delle big pharma - una copia del contratto pubblicato dall’Esecutivo Ue, ma recante diverse parti oscurate del testo.

Il motivo della decisione è oggi chiaro. “Alcuni termini del contratto non sono stati rispettati”, ha riferito De Keersmaecker ai giornalisti di Bruxelles. Ha anche spiegato che AstraZeneca non ha proposto un piano valido ed efficacie per rimediare ai ritardi e al mancato rispetto di alcune clausole che erano state stipulate ed inserite per garantire l’arrivo degli stock di fiale necessarie ai sistemi sanitari europei per avanzare velocemente con le campagne vaccinali.

 

Il bilancio sul gap delle consegne

Il contratto oggetto del contenzioso prevedeva originariamente 300 milioni di dosi iniziali da distribuire tra i 27. In aggiunta, erano contemplate anche 100 milioni di dosi opzionali. Sono state effettivamente consegnate solo 30 milioni di fiale nel primo trimestre del 2021. Quanto al secondo trimestre 2021, AstraZeneca ha già risposto che riuscirà a garantire spedizioni nei Paesi dell’Ue solo per 70 milioni di dosi (anziché 180 milioni, un grave gap rispetto agli accordi presi). Si legge anche sui Twitter che “i 27 Stati membri sono pienamente allineati nel loro sostegno alla procedura (legale intrapresa da Bruxelles)”. Ad opporsi, per ovvie ragioni, è Pascal Soriot dato che il produttore del vaccino di Oxford (ora denominato Vaxzrevia), amareggiato rispetto ad uno scenario di scontro legale con l’Ue, ha già fatto sapere a fonti stampa che sta organizzando la propria difesain tribunale”. AstraZeneca sarebbe in procinto di inviare quasi 50 milioni di dosi all’Ue entro fine aprile, “in linea con le nostre previsioni”, specifica l’azienda, commentando che “qualsiasi controversia sia priva di merito”, ma d’altro canto, accoglie “con favore una tale opportunità per risolvere al più presto la controversia”.

 

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