
Il "Green pass europeo" sarà testato in gruppo di 16 Paesi Ue, Italia inclusa, a partire dal 10 maggio. Il certificato digitale, approvato dal Parlamento Ue giovedì 29 aprile, servirà per viaggiare e spostarsi in sicurezza.
Sarà “tecnicamente” operativo, come riportato dall’AdnKronos, dal 1° giugno 2021, mentre l’obiettivo è di avere il regolamento approvato dagli stati membri entro la fine del mese di giugno per la sua attuazione pratica: nei prossimi giorni inizieranno i negoziati con il Parlamento e Consiglio europeo.
Green Pass europeo: come funziona
Questo certificato digitale Ue- che il Parlamento Ue ha chiesto di chiamare “Certificato Eu covid-19”- sarà sotto forma di codice Qr oppure cartaceo, servirà quindi per attestare:
l'avvenuta vaccinazione Covid e il numero di dosi ricevute;
la guarigione dall’infezione nei sei mesi precedenti e la presenza dei relativi anticorpi;
l'esito negativo di un tampone o di un test rapido.
Le caratteristiche sono quindi simili al "pass verde Covid" previsto nel decreto Riaperture.
I codici risulteranno saranno protetti e saranno leggibili solo dalle autorità degli Stati membri o delle istituzioni autorizzate.
Questo certificato digitale faciliterà gli spostamenti tra gli stati membri anche in vista dell’ormai imminente stagione estiva e della necessità di rilanciare il turismo, ma non sarà un documento di viaggio. Servirà per evitare test e quarantene, ma le contrattazioni devono ancora essere avviate. Ogni Paese avrà la facoltà di decidere in merito ai requisiti di ingresso nel proprio territorio o per la partecipazione agli eventi. L'Ue non può imporre, ma "raccomandare".
Per tutelare la privacy, gli stati Ue non potranno conservare i dati personali ottenuti con il pass.
I parlamentari hanno richiesto che il certificato Eu Covid 19 abbia una validità di 12 mesi.
I Paesi che sperimenteranno il certificato digitale Covid
Oltre all’Italia, gli altri Paesi che accederanno a questa fase di test per il "Green Pass" sono Francia, Malta, Olanda, Lussemburgo, Estonia, Svezia, Croazia, Bulgaria, Spagna, Lituania, Germania, Repubblica Ceca, Austria, Islanda e Grecia.
Un secondo gruppo avvierà i test verso la fine di maggio, mentre altri stati ancora hanno deciso di collegarsi direttamente alla piattaforma una volta in fase di attuazione.