Il futuro in casa Juve

Su Pirlo la dirigenza è divisa. Intanto resta per la volata Champions

Tempo di pensare al futuro in casa Juventus, con la speranza di dimenticare il prima possibile questa stagione disastrosa: parlano Pirlo, Nedved e Buffon

Su Pirlo la dirigenza è divisa. Intanto resta per la volata Champions

Giorni di pensieri lunghi e pesanti in casa Juventus, visto l’andamento negativo di questa stagione 2021: domenica è arrivata l’ennesima sconfitta in casa, stavolta però pesa molto visto che si trattava di uno scontro diretto per la Champions League, contro il Milan.

Un team irriconoscibile, che non ha mai mostrato un’idea precisa di gioco con diverse gare, come l’ultima, in estrema confusione.

 

Agnelli è in mezzo alle polemiche: la scelta di optare per un allenatore come Pirlo, privo di qualsiasi esperienza, anche in ambito giovanile, non ha portato conseguenze positive, facendo cadere la squadra ex-imbattibile in un limbo oscuro. Dal mercato estivo poco convincente, alle polemiche sul passaporto di Suarez, un insieme di problematiche, che stanno continuando anche per la Superlega, non aiutano la squadra, lontana parente della macchina da forza 9. La piazza richiede dei cambiamenti veloci, per non rimanere in questa stagione privi di trofei e di piazzamento europeo.

 

Pirlo, di nuovo confermato nonostante i malumori, in conferenza stampa ha parlato di grinta e cuore: "Nel calcio esce spesso questa parola, ma non è la cosa fondamentale. Non basta chiedere di mettere grinta e poi si vince. Certo, bisogna avere un fuoco che ti brucia dentro per cercare di raggiungere i risultati. Parlare solo di grinta è troppo ridicolo, si diceva cinquant'anni fa. Non ho paura. Penso solo al bene della Juventus che viene prima di tutto, poi i risultati diranno se potrò restare o meno. Serve prova collettiva e collaborazione tra i singoli: bisogna rendersi conto del momento che stiamo vivendo. Siamo arrabbiati, siamo incazzati. Non voglio vedere rassegnazione, abbiamo il dovere di crederci fino alla fine, dobbiamo dare tutti tutto noi stessi”.

 

Poi aggiunge di non seguire voci di mercato e “gossip” societari: “di gossip e cose inventate non voglio parlare, c'è sempre stata sintonia, sia in estate e sia a gennaio. Abbiamo cercato di mettere un attaccante in più dopo l'infortunio di Dybala, non c'è stata l'occasione giusta e siamo rimasti così”. Infine ha concluso sulla sfida, dura e complessa, che aspetta i suoi contro il Sassuolo:"Dobbiamo fare una grande partita. La cosa più importante è che non voglio vedere rassegnazione, mancano tre partite. Nel calcio ne ho viste tante, può succedere di tutto. Ho visto vincere campionati all'ultima giornata, ho visto Champions perse all'ultimo secondo e io ho perso una Champions mentre stavo vincendo per 3-0. Serve positività, abbiamo ancora la possibilità di andare in Champions”

 

Le parole di Nedved 

Le problematiche in casa Juve non sono solo dentro allo spogliatoio o tra i tifosi, ma anche, e soprattutto all’interno della società, dove vi è una rottura totale tra Paratici e Nedved. Proprio quest’ultimo, ieri, si è espresso sul futuro di alcuni elementi della rosa, dando conferme che però lasciano diversi punti interrogativi: l'inviato di Striscia la Notizia Valerio Staffelli si è recato alla Continassa per consegnare il Tapiro d'Oro all’ex giocatore della Lazio. Interpellato sul futuro di Pirlo e Cristiano Ronaldo, il vicepresidente della Juventus ha risposto brevemente: "Ci sono un po' di difficoltà, è normale, ma combatteremo fino alla fine. Pirlo rimane certamente e anche Ronaldo". Un doppio annuncio forte e chiaro, che almeno per il momento, lascia pochi dubbi sul futuro dei due. "Staremo a vedere". 

 

Se il suo punto di vista rimane quindi certo sulla posizione di Pirlo come allenatore, non solo di questa stagione, ma anche del futuro, il resto dei dirigenti non sembrano così convinti. Nonostante l'attuale quinto posto in campionato e una prestazione nelle gare complessivamente  al di sotto dei livelli degli ultimi dieci anni, l’ex numero 21 siederà nuovamente in panchina, avendo così lo spazio di esprimere quel gioco che ha in testa e che a causa “del poco adattamento” non ha ancora mostrato. Che a fine stagione sia Champions, o Europa League, fa poca differenza. Paratici avrebbe optato per un’idea di fine stagione,  con  l'ipotesi di vedere addirittura il vice Tudor prendere il posto del mister per le ultime quattro gare di campionato, e soprattutto per la finale di Coppa Italia con l’Atalanta, che ad oggi rappresenta l’unica salvezza di questa stagione disastrosa. Proprio questa divergenza tra il responsabile dell'area sportiva e il vicepresidente bianconero Nedved, ha dato luogo ad un’accesa litigata nel parcheggio dell'Allianz Stadium, osservata da diversi testimoni. I due combattono per idee diverse, e il bene della squadra viene racchiuso in tante strade che non sembrano avere ne capo, ne collo. 

 

Addio Gigi

Gigi Buffon, un cuore bianconero, ha annunciato in un video a “Bein Sport”. che a fine stagione lascerà, questa volta per sempre, la Juventus: "ll mio futuro è chiaro e delineato. Quest'anno si chiuderà in maniera definitiva questa bellissima e lunghissima esperienza con la Juve" ha detto il portiere bianconero: "O smetto di giocare, oppure, se trovo una situazione che mi dà nuovi stimoli, la prendo in considerazione. Il mio futuro è chiaro, già delineato. Alla Juve ho dato e ricevuto tutto, siamo arrivati alla fine di un ciclo e quindi è giusto che io tolga il disturbo"

 

Sul momento che sta vivendo la squadra dice: "Ci è mancata un po' di continuità. Le partite che abbiamo giocato contro le prime 5-6 squadre spesso le abbiamo vinto, a volte pareggiato, altre perso ma ce la siamo sempre giocata alla pari. Mentre con le meno blasonate abbiamo perso punti stupidi e questo significa che dobbiamo ancora crescere e maturare". Su Ronaldo, e il suo periodo no: "Con Cristiano ho un ottimo rapporto, è un ragazzo che a me fa molta simpatia. Quest'anno ha fatto un sacco di gol, come sempre negli ultimi anni. Poi è chiaro che il singolo viene esaltato quando anche la squadra raggiunge traguardi importanti, se la squadra non raggiunge traguardi importanti è chiaro che anche la prestazione del singolo ne risente".

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