La novità riguarda una nuova segnalazione, dopo gli accertamenti in corso su una ragazza romena di Scalea, in Calabria, straordinariamente somigliante con Denise Pipitone, la bimba scomparsa da Mazara del Vallo, in Sicilia, nel 2004, ad appena 4 anni.
Questa volta si tratterebbe di un testimone-chiave, di cui ha parlato l’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, la mamma di Denise e di una lettera anonima.
Il testimone-chiave
"Oggi pomeriggio – ha rivelato Frazzitta al programma tv Chi l’ha visto? - al mio studio è arrivata una lettera anonima e voglio ringraziare la persona che l'ha scritta. Ha avuto un grande senso civico, stiamo riscontrando la veridicità degli elementi riportati, mai mediaticamente rivelati, c'è un'interessante credibilità da parte dell'anonimo. Questo è l'unico mezzo che ho per comunicare, e ringraziare per quello che ha fatto, anche dopo 17 anni. Abbiamo bisogno di un altro passo, assicuriamo la massima riservatezza" ha aggiunto il legale, che invece aveva escluso la possibilità, alcune settimane fe, che una ragazza, russa, potesse essere la figlia di Piera Maggio.
La testimonianza di Battista Della Chiave
Intanto tiene banco la testimonianza di Battista Della Chiave, un uomo sordomuto, già interrogato nel 2013. "Denise è stata rapita da due uomini, uno di 25 anni con capelli ricci e barba, poi portata a bordo di una barca con uno scooter, in seguito gettato in mare. Della Chiave non è stato capito e alcuni passaggi, con informazioni importanti, sono sfuggiti" hanno rivelato gli interpreti della lingua dei segni di Chi l'ha visto? analizzando il video dell'interrogatorio di 8 anni fa.
"Così si doveva fare. Fin da subito avevamo capito che c'erano state delle difficoltà di interpretazione, avevamo forti dubbi su come fu raccolta la testimonianza di Della Chiave e abbiamo perso un teste importante. Grazie per il lavoro che avete svolto" ha commentato Frazzitta nel corso del programma Rai.
La pista calabrese
Si spengono le speranze, invece, sulla pista calabrese che porterebbe a una ragazza rom di Scalea. La giovane, che lavora come parrucchiera, è stata sentita dagli inquirenti, ha fornito i nomi dei genitori e altre informazioni utili a ricostruire il suo passato. E’ stata ascoltata a lungo dagli inquirenti e potrebbe essere sottoposta a esame del Dna.