Nuova notte di scontri, ma anche nuovi tentativi di riportare alla normalità da parte della comunità internazionale. Il presidente statunitense, Joe Biden, ha telefonato nuovamente al leader israeliano, Benjamin Netanyahu, ribadendo il diritto alla difesa, ma invocando anche un cessate il fuoco, dopo che proprio Washington ha bloccato, per la terza volta, una bozza di dichiarazione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
La portavoce della Casa Bianca ha sottolineato gli sforzi per raggiungere una de-escalation, parlando di oltre 60 le telefonate con le controparti mediorientali, che potrebbero giocare un ruolo importante.
Oggi si riuniscono i ministri degli Esteri Ue, mentre i leader europei si muovono in ordine sparso.
Intanto, però, il presidente israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ribadito: “Proseguiremo fino al raggiungimento degli obittivi”. Nella notte colpito l’unico laboratorio Covid a Gaza. Il punto.
Distrutto un laboratorio Covid
Ci sono anche strutture sanitarie tra quelle colpite dai raid israeliani. Dopo la clinica al-Rimal a Gaza, parzialmente distrutta dai bombardamenti, anche l'unico laboratorio Covid-19 dell'intera Striscia non è più in grado di condurre i test di screening, come comunicato con un tweet dall'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP).
Il portavoce del ministero della Sanità, Ashraf al-Qodra, ha fatto sapere che non è possibile seguire le persone infettate da coronavirus, né proseguire con la campagna di vaccinazioni.
Netanjahu: “Continuare a colpire”
"Le istruzioni sono di continuare a colpire obiettivi terroristici" ha affermato il premier israeliano, dopo una riunione del Gabinetto di sicurezza, elogiando l'operato delle forze armate (Idf). Gli scontri non si fermano: le sirene d’allarme per il possibile arrivo di razzi lanciati da Hamas hanno risuonato nelle scorse ore a Sderot, Ashkelon, Ashdod, Kissufim, Netivot e presso le comunità di coloni intorno alla Striscia di Gaza. Sono circa 3.350 i razzi sparati verso Israele dall'inizio dell'operazione "Guardiano delle Mura" la settimana scorsa; di questi circa 500 sono caduti nella stessa enclave.
Razzi anche dal Libano
L'esercito israeliano ha annunciato l'uccisione dell'alto comandante della Jihad islamica Hassam Abu-Harbid, morto in un bombardamento che ha preso di mira la sua abitazione; il gruppo fondamentalista ha reagito minacciando di colpire la Knesset e il porto di Haifa. Intanto razzi sono partiti verso Israele anche dal Libano.
Egitto al lavoro, Europa in ordine sparso
Il ruolo principale di mediatore nell’area spetta ancora una volta all’Egitto. Il ministro degli Esteri del Cairo, Sameh Shoukry, ha avuto un colloquio con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, il quale ha sentito anche l'omologo saudita, Faisal bin Farhan al Saud.
Mentre oggi si riuniscono a Bruxelles i ministri degli Esteri dell’Ue, ieri la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha telefonato a Netanyahu esprimendo "solidarietà" e riaffermando "il diritto" di Israele "ad autodifendersi" contro i razzi. A Parigi si sono incontrati il presidente francese, Emmanuel Macron, e l'omologo egiziano, Abdel Fattah al-Sisi: il capo dell'Eliseo ha annunciato che nei prossimi giorni lavorera' con il presidente egiziano e il re giordano su una proposta concreta di cessate il fuoco e un percorso possibile verso colloqui tra israeliani e palestinesi. Oggi sciopero generale della minoranza araba in Cisgiordania.