Prepensionamento

Pensioni arriva lo scivolo di 5 anni: cos’è il contratto di espansione

Nel pacchetto lavoro del ministro Orlando da inserire nel decreto Sostegni bis uno scivolo di 5 anni per la pensione in vista fine blocco licenziamenti

Pensioni arriva lo scivolo di 5 anni: cos’è il contratto di espansione

Il tema della Riforma delle Pensioni si lega a doppio filo a quello delle misure da adottare per arginare i licenziamenti in vista della fine del blocco imposto dal governo a causa della pandemia Covid.

 

In arrivo con il decreto Sostegni bis un “pacchetto lavoro” a firma Orlando che prevede il potenziamento del contratto di espansione, con uno scivolo di 5 anni per le pensioni. Le novità e le criticità.

 

Nel decreto Sostegni bis uno scivolo per la pensione di 5 anni

Il governo nella persona del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, sta lavorando da tempo alle misure da adottare in vista della fine del blocco dei licenziamenti imposto dal governo per arginare gli effetti negativi della crisi economica Covid.

 

I sindacati continuano a chiedere all’esecutivo una proroga a fine ottobre del blocco dei licenziamenti per tutti ma il premier Draghi sembra voler procedere sulla linea del doppio binario che fissa al 30 giugno 2021 la fine dello stop e al 30 ottobre 2021 quella per i settori maggiormente colpiti dalla crisi Covid.

 

Secondo alcune indiscrezioni il “pacchetto lavoro” messo a punto dal ministro Orlando sarebbe già pronto e potrebbe essere inserito nel decreto Sostegni bis di imminente approvazione.

 

Al centro delle misure salva lavoro uno scivolo di 5 anni per la pensione, con l’estensione del contratto di espansione alle imprese con oltre 100 dipendenti. Sinora il limite era fissato a 250 addetti. Si tratta di un contratto che consente di mandare in pensione in via anticipata coloro che sono ormai prossimi alla pensione, fino a 5 anni prima della data prevista per la pensione di vecchiaia o anticipata.

 

La misura deve essere siglata da azienda e sindacati e dovrebbe prevedere anche l’assunzione di personale qualificato per garantire il ricambio generazionale.

 

L’idea di potenziare il contratto di espansione non è nuova, considerando che anche il decreto Crescita varato nel 2019 ha previsto un prepensionamento di due anni per le imprese di grandi dimensioni con oltre 1.000 dipendenti.

 

Criticità potenziamento contratto espansione del decreto Sostegni bis

Secondo i sindacati il potenziamento del contratto di espansione così studiato risulterebbe ancora troppo costoso per le imprese, costrette a pagare l’indennità mensile di accompagnamento alla pensione al lavoratore in prepensionamento per tutta la durata dell’anticipo, al netto della Naspi.

 

Secondo il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, servono risorse aggiuntive e un tavolo di confronto con le parti sociali.

 

L’ampliamento della platea del contratto di espansione deciso con il decreto Sostegni bis dovrebbe coinvolgere 15 mila aziende e 27 mila dipendenti.

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