Verso i Giochi Olimpici

Olimpiadi Tokyo 2021, polemica su Paola Egonu portabandiera azzurra

Interviene anche l’ex ministro Cecile Kyenge: “Sarebbe un bel segnale”. La discussione proprio all’indomani della giornata dei diritti LGBT. Chi è Egonu

Olimpiadi Tokyo 2021, polemica su Paola Egonu portabandiera azzurra

“La nostra cittadinanza è ricca e forte nel momento in cui riconosceremo che è plurale, composta da più colori, dalle diversità". Così Cecile Kyenge, già eurodeputata ed ex ministra per l’Integrazione del governo Letta, che è intervenuta nella polemica sull’ipotesi che la fuoriclasse della pallavolo italiana, Paola Egonu, possa essere scelta come portabandiera azzurra alle prossime Olimpiadi di Tokyo.

 

Chi è Paola Egonu

Paola Ogechi Egonu è nata a Cittadella, in provincia di Padova, il 18 dicembre 1998, da genitori nigeriani. Ha due fratelli più piccoli, Angela e Andrea. E’ pallavolista (come la cugina Terry Enweonwu). Quanto la famiglia si è trasferita a Manchester, lei ha deciso di restare in Italia, a Milano. Ha iniziato a giocare a pallavolo a 12 anni e nel 2013 è stata chiamata a giocare come schiacciatrice e opposto con il Club Italia, grazie al quale ha raggiunto il successo in Serie B, in Serie A2 e in Serie A1.

Nel 2015 è stata convocata per la prima volta nella nazionale femminile di pallavolo. Dal 2017 gioca con l’AGIL Volley di Novara, e nel 2018 partecipa ai Mondiali in Giappone. Dal 2019 fa parte dell’Imoco Volley di Conegliano, dove ha vinto la Serie A1 nel 2020. Diplomata in ragioneria, vorrebbe diventare avvocato. E’ attiva su Instagram e ha smentito al Corriere della Sera di avere una fidanzata.

 

Kyenge: “Sarebbe un bel segnale"

Cecile Kyenge ha salutato come una bella notizia la possibilità che Paola Egonu possa avere l’onore di portare il Tricolore in occasione delle prossime Olimpiadi, in programma a luglio a Tokyo, in Giappone.

"Soprattutto sarebbe ora, un'ottima notizia anche per uscire fuori dai quotidiani campi di battaglia su alcuni temi, concentrandosi invece su ciò che abbiamo di positivo" ha spiegato Kyenge parlando a proposito della campionessa padovana, con Adnkronos.

 

Stop alle discriminazioni

"Bisognerebbe semplicemente ricordarsi il motto dell'Unione Europea: 'Unita nella diversità'. Un motto semplice ma che dice tutto, ogni paese dovrebbe sapere declinarlo in tutti i settori che regolano la nostra vita. Le discriminazioni non sono mai mancate, in Italia come altrove, per contrastarle bisogna saper applicare delle politiche di convivenza pacifica. La nostra cittadinanza è ricca e forte nel momento in cui riconosceremo che è plurale, composta da più colori, dalle diversità. Un'Italia 'unita nella diversità'" ha spiegato ancora l’ex ministra, che ha commentato anche il ddl Zan: "Credo che ogni strumento che noi mettiamo in campo per eliminare le discriminazioni in qualunque settore è una pietra miliare per la convivenza pacifica e civile. Bisogna includere, non sottrarre. Più lo facciamo, più la società è forte".

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