Crisi migranti

Ceuta, massa di migranti: cosa c’è dietro il maxi sbarco in Spagna

Situazione esplosiva nell’enclave spagnola in Marocco. Rapporti diplomatici ai ferri corti, mentre è emergenza nella gestione dei migranti. Ecco perché

Ceuta, massa di migranti: cosa c’è dietro il maxi sbarco in Spagna

Degli oltre 8.000 migranti arrivati via mare a Ceuta, enclave spagnola in Marocco, ma metà è stata già rimpatriata. In 86 sono invece riusciti a entrare a Melilla, altro territorio iberico nel paese nordafricano. Ma la situazione è esplosiva, tanto da aver costretto le autorità di Madrid a schierare l’esercito lungo la costa.

 

I motivi dell’arrivo in massa di migranti sarebbero da ricercare nei rapporti tesissimi con il Marocco, che stanno mettendo a dura prova le relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Ecco perché ora è in corso un braccio di ferro tra Madrid e Rabat.

 

Lo scontro diplomatico

Il Governo del Marocco ha richiamato per consultazioni la sua ambasciatrice a Madrid, Karima Benyaich, poco dopo la convocazione di quest’ultima da parte del ministero degli Esteri spagnolo. Gesti formali che rendono l’idea della tensione a livello diplomatico tra i due Paesi, mai così elevata da circa 10 anni. Il motivo dell’arrivo di migranti in numero così elevato, infatti, sarebbe da ricondurre alla decisione della Spagna di consentire l'ingresso nell'ospedale di Logroño del capo del Fronte Polisario, Brahim Gali, seppure in anonimato.

Si tratta del presidente della Repubblica Araba Saharawi, “nemico” del Marocco. Gali, 73 anni, ha contratto il virus Sars-cov-2 e per questo ha chiesto "aiuto" facendo ricorso a scopi umanitari. Su di lui, però, pesano denunce per violazione dei diritti umani e per crimini di terrorismo, torture e genocidio.

 

Madrid nega e punta il dito sulla pandemia

Dal canto suo il Governo del premier Pedro Sanchez, che nelle scorse ore è giunto a Melilla con il ministro dell'Interno, Fernando Grande-Marlaska, attribuisce i tentativi di raggiungere il territorio spagnolo alla pandemia e alla grave crisi economica e sanitaria connessa.

Il ministro per l'inclusione, la sicurezza sociale e la migrazione, José Luis Escrivá, ha intanto annunciato rimpatri già effettuati "a un ritmo significativo", considerando che gli accordi con il Paese alawita in materia di migrazione "sono molto chiari".

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