Madri over 60

Mamma a 63 anni, grazie all’ovodonazione. Cos’è, chi e come accedere

E’ accaduto in Calabria grazie a una tecnica poco utilizzata nel nostro Paese, dove è possibile impiegarla dal 2014, indipendentemente da età e partner

Mamma a 63 anni, grazie all’ovodonazione. Cos’è, chi e come accedere

Si può essere madri anche dopo la menopausa? A quanto pare sì. E’ accaduto nei giorni scorsi a una donna di 63 anni, che ha dato alla luce un figlio grazie a un intervento non comune, effettuato nella sede operativa Sacro Cuore iGreco Ospedali Riuniti di Cosenza.


E’ stato possibile, infatti, grazie all’ovodonazione, una tecnica che permette a una donna di essere madre indipendentemente dall’età.

In passato non era possibile ricorrervi, per via dei limiti imposti dalla legge sulla procreazione assistita del 2004. Ma dal 2014 un intervento della Corte costituzionale ha consentito l’impiego.

 

Una novità che ha portato all’evento calabrese che, secondo i medici, non sarà isolato e che si aggiunge alla recente notizia della maternità di Naomi Campbell, madre a quasi 51 anni.

 

Mamma a 63 anni

Si chiama Emanuele ed è nato il 17 maggio, anche se la notizia è arrivata solo nelle scorse ore. E’ il bambino venuto al mondo grazie all’ovodonazione, presso la sede operativa Sacro Cuore iGreco Ospedali Riuniti di Cosenza. Sua madre ha 63 anni, non certo un’età in cui normalmente si pensa a una gravidanza.

 

Il piccolo, però, sta bene così come il genitore: pesa 2 chili e 400 grammi ed è nato con parto cesareo effettuato in anestesia epidurale. A darne notizia è stato il responsabile del nosocomio calabrese, Giancarlo Greco, complimentandosi "con l'equipe medica guidata dal ginecologo e direttore del dipartimento dell’area materno infantile Raffaele Misasi per l'importante risultato destinato ad offrire un contributo importante nell’ambito della letteratura scientifica riferita alla procreazione medicalmente assistita", come si legge in una nota ufficiale.

 

Cos'è l'ovodonazione

La donna che è appena diventata madre over 60 si era rivolta ad un Centro per una fecondazione eterologa mediante ovodonazione. Si tratta di una tecnica di fecondazione eterologa attraverso il quale una donna ricorre agli ovuli di una donatrice per poter realizzare il proprio desiderio di maternità. Gli ovuli vengono fecondati dagli spermatozoi del partner maschile della coppia per ottenere degli embrioni che, dopo essere stati conservati e selezionati in laboratorio, vengono trasferiti nell’utero della ricevente.

 

In Italia era vietata dalla legge 40 del 2004, superata però da un pronunciamento della Corte Costituzionale nel 2014, che ha aperto a questa possibilità, anche se solo a coppie di fatto, sposate o conviventi, eterosessuali con entrambi i partner viventi. Non è consentito il ricorso all’ovodonazione, dunque, per le pazienti single e per le coppie omosessuali.

 

Madri single: quando?

"Quando si parla di fecondazione eterologa – scrive l'ospedale in una nota – si pensa soprattutto alla donazione di spermatozoi. Ma la donazione può essere anche da parte femminile, il che significa che le donne possono ricevere un ovocita di un'altra donna più giovane e fecondarlo con gli spermatozoi del partner creando un embrione che viene poi impiantato nell'utero della donna" fa sapere l’ospedale calabrese in una nota. Proprio il nosocomio aggiunge: “La lancetta dell'età anagrafica della mamma è stata spostata ulteriormente rispetto alle linee guida italiane che impongono un tetto di 43 anni per la fecondazione assistita ed uno di 50 anni per l'eterologa, in coincidenza con la menopausa. Il parto avvenuto al Sacro Cuore non resterà isolato, anzi lascia presagire che saranno sempre di più in futuro le madri anziane e persino single".

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