Arrivi e partenze

Il valzer degli allenatori: ufficialità e indiscrezioni in Serie A

Tanti nomi pronti a cambiare panchina o a giungere nella nostra Serie A: da Gattuso a De Zerbi, ecco le ufficialità. Nicola saluta, pronto Juric. Inzaghi?

Il valzer degli allenatori: ufficialità e indiscrezioni in Serie A

Valzer degli allenatori in Serie A, che a pochi giorni dal termine sta già subendo una rivoluzione: sette squadre con la panchina che scotta o pronta ad un cambiamento imminente. Dagli addii nel Sassuolo e nel Verona, all’ufficialità della Fiorentina. Torino quasi fatta, al Napoli e alla Lazio mancano certezze. Cosa ci hanno regalato questi primi giorni di mutamenti e cosa dobbiamo aspettare nelle prossime ore, nel valzer delle panchine?

 

Fiorentina, sorpresa Gattuso

Sembrava vicinissimo alla Lazio, dopo l’addio al Napoli di due giorni fa, e invece nella giornata di ieri, a sorpresa, Rino Gattuso ha firmato con la Fiorentina. Un grande colpo per la società di Commisso, che ha subito voluto dare il benvenuto al suo nuovo condottiere, preferito a Fonseca, allegato al comunicato d’ufficialità  “ACF Fiorentina comunica che Gennaro Gattuso sarà la nuova guida tecnica della Fiorentina. Il nuovo allenatore della Fiorentina guiderà la squadra viola a partire dal 1 luglio 2021.

 

"Sono molto felice di poter annunciare a tutto il popolo viola che Gennaro Gattuso sarà il prossimo allenatore della Fiorentina.

Sono convinto che Gattuso, tecnico giovane, ma già con una grande esperienza, ci aiuterà nella nostra crescita e che la sua storia professionale e umana rappresentino per il club una garanzia importante di determinazione, competenza e voglia di vincere.

Ci tengo a ringraziare anche la Dirigenza per il loro lavoro di squadra e l'impegno profuso che hanno permesso, a soli pochi giorni dalla fine della stagione, di riuscire a portare avanti e concludere una trattativa così importante per il futuro del nostro Club.

Dopo aver vinto praticamente tutto da calciatore con le maglie del Milan e della Nazionale Italiana,  con cui si è laureato Campione del Mondo nel 2006, ha intrapreso la carriera da Mister nel 2013 in Svizzera alla guida del Sion. Dopo aver guidato, tra le altre, il Palermo ed il Pisa, nel novembre 2017 è approdato al Milan raggiungendo prima un sesto e poi un quinto posto in Campionato, e successivamente, dal dicembre 2019, è stato alla guida tecnica del Napoli vincendo una Coppa Italia e chiudendo al quinto posto l’attuale stagione.”

 

Una svolta importante per i toscani, che con il tecnico ex Milan possono ambire ad alzare il livello generale e soprattutto, puntare sulla permanenza di alcuni elementi fondamentali per la rosa, come Vlahovic o Milenkovic. Un team che ha segnato poco nelle ultime stagioni, per i mezzi offensivi di cui disponeva e che con Ringhio può ritrovare quella vena d’attacco e di coraggio, che tanto si cerca nell’ambiente Fiorentina. 

 

Sassuolo, addio al mantra De Zerbi

Una notizia che era nell’aria da un po’, e che ha avuto finalmente una conclusione definitiva: Roberto De Zerbi ha accettato la corte dello Shakhtar Donetsk, dopo tre anni tra le fila neroverdi. Una grande perdita per il nostro calcio, a cui aveva insegnato l’arte del giocar bene, gestendo entrambe le fasi dall’intera squadra. Colpisce la scelta di andare in un campionato meno blasonato, ma la partecipazione alla Champions League è indubbiamente un fattore che fa la differenza per un allenatore ancora fuori dalla visione delle coppe europee. Il Sassuolo ha voluto salutare, facendo un grosso in bocca al lupo, il mister dalle grandi emozioni e dalla cultura, calcistica, infinita “Tre anni da grandi protagonisti coronati dal record nero verde di punti in Serie A. Sarai sempre parte della storia del Sassuolo! Grazie mister De Zerbi, in bocca al lupo per la tua nuova avventura.”

Il presidente Rinat Akhmetov , della sua nuova squadra ha rilasciato a Football 1 channel, un commento sull’arrivo dell’allenatore, facendo capire la grande stima e fiducia per il prossimo futuro del team ucraino “In primo luogo, sono molto contento che Roberto sia qui, in Ucraina, e abbia accettato il nostro invito, firmando poi il contratto. Insieme condivideremo dolore e gioia. E sono convinto che questo allenatore farà vedere un calcio luminoso, bello, significativo, che soddisferà e delizierà i nostri tifosi”.

 

Torino, Nicola poco rispettato?

Indubbiamente il Torino aveva bisogno di una svolta, dopo la peggior stagione dal suo ritorno in Serie A: quest’anno la salvezza è arrivata pressoché all’ultima giornata di campionato, lasciando l’amarezza, la rabbia e la delusione dei tifosi, stanchi ormai del mancato salto di qualità, che tanto si aspettava. L’arrivo di Davide Nicola aveva portato un’aria nuova, fresca e di certezze, che ha convinto da subito tifosi e giocatori. Un po’ meno Urbano Cairo, visto che nonostante la salvezza acquista sembrerebbe in procinto di sollevarlo dal suo incarico, con imminente arrivo di un nuovo allenatore. Una scelta che ha stupito tutti, poiché l’ex Livorno si è dimostrato un elemento valido per condurre la squadra, anche nel prossimo campionato. 

 

Una scelta forse poco rispettosa per il lavoro, vitale, che Nicola ha portato nel club, permettendogli di uscire da una situazione tragica. Sembrava poterci essere un colloquio di confronto, come aveva confermato lo stesso coach, pronto a “dare le mie idee alla società, che valuterà consone o meno per il futuro della squadra, indicando così anche il mio futuro”. Al suo posto, anche qui a grande sorpresa, sembra cosa fatta con l’allenatore del Verona, ex a questo punto, Ivan Juric, che firmerà a breve un contratto da tre anni a 2 milioni a stagione. Una contratto importante, che certificherebbe la volontà di rifondare un nuovo progetto, dopo l’ultimo fallimento con Giampaolo la scorsa estate. Anche il presidente dei veneti, Setti, ha fatto intendere che ci potrebbe essere un addio del suo allenatore “Juric al Torino? Ha un contratto con noi, le cose poi nel calcio cambiano in trenta secondi. Juric, ha ancora due anni di contratto con noi, lo ribadisco, ma potrebbe non bastare. Nei prossimi giorni si chiarirà tutto”.

 

Lazio, l’incontro decisivo

Dopo la gara con il Sassuolo, Simone Inzaghi ha finalmente alzato la voce ai microfoni di Sky Sport, con dichiarazioni importanti sul suo futuro “Si discuteva di questo  rinnovo quando eravamo in corsa per lo scudetto prima del Covid. Sono passati quasi 16 mesi, posso aspettare altri tre giorni senza problemi perché è la Lazio altrimenti non avrei aspettato”, ha detto l’allenatore biancoceleste. Difficile pensare ad una pace in extremis, il trattamento dopo 21 anni di fiducia è stato troppo ingiusto per poter legarsi di nuovo ad una società, che lui ama troppo.

 

Molti giocatori, come Immobile, M.Savic, Acerbi e L. Alberto hanno alzato la voce, chiedendo la permanenza dell’allenatore. È pronta anche una contestazione da parte dei supporter bianocelesti, furiosi per la gestione del caso Inzaghi, incolpevole dopo il mercato inesistente della scorsa estate. Al suo posto, in caso di mancato accordo, potrebbero esserci due piste: la prima legata a Mihajlovic, ex bandiera del club di Lotito, che non riesce a compiere il salto nel Bologna che vorrebbe, anche per mancanza di mezzi. La seconda, meno possibile, sarebbe sempre un’altra bandiera del 2000, Conceicao, che dopo non essere giunto al Napoli rimarrebbe comunque in Italia, nella sua squadra del cuore. Un futuro da svelare, ma che nella giornata di oggi avrà importanti risposte. 

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