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Chiusura Disney Store, i sindacati annunciano sciopero e sit in

Disney Store, sindacati chiedono immediata attivazione di un tavolo istituzionale con MISE e ministero del Lavoro e l’avvio del confronto con la società

Chiusura Disney Store, i sindacati annunciano sciopero e sit in

Attivazione immediata di un tavolo istituzionale con i ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro e l’avvio del confronto con la direzione societaria di Disney Store, per conoscere i dettagli della procedura di liquidazione del marchio.

È questa la richiesta dell’Assemblea unitaria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, promossa in modalità telematica, e che ha visto la partecipazione dei lavoratori del colosso americano.

I lavoratori hanno anche deciso di attivare lo stato di agitazione.

Ecco cosa sta succedendo.

 

Disney Store, annunciata la chiusura dei punti vendita

La scorsa settimana il colosso americano ha annunciato la chiusura dei punti vendita fisici in Italia: sono 15, spesso collocati nei centri storici delle città. A rischio il futuro di 233 lavoratori. Una decisione che i sindacati definiscono “grave”, arrivata dopo l’emergenza sanitaria e i periodi di cassa integrazione: “I 233 lavoratori di Disney Store Italia non si arrendono alla dismissione dei negozi e chiedono soluzioni volte a preservare i livelli occupazionali. Una situazione certamente non facile, tenuto conto della dismissione dell’intero perimetro di vendita a fronte di un investimento aziendale orientato tutto sul canale e-commerce.” 

 

I Disney Store non chiudono solo in Italia e in Europa, ma anche in Nord America; restano invece aperti in Asia e nei parchi divertimento del gruppo.

 

Sindacati: stato di agitazione e 8 ore di sciopero

L’Assise ha deciso, oltre all’attivazione dello stato di agitazione, anche la proclamazione di 4 ore di sciopero a livello territoriale, da organizzare con sit in di protesta davanti ai punti vendita, ed ulteriori 4 ore di sciopero da organizzare a livello nazionale.


I sindacati attendono ora la ricezione della procedura di licenziamento collettivo, che aprirà il tavolo di confronto. Tenteranno “di percorrere la strada della cessione delle licenze, di definire un accordo sull’incentivo all’esodo volontario e di attivare percorsi di politiche attive volte alla ricollocazione dei lavoratori.” Una sfida “epocale”, sottolineano.

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