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Estate 2021

Vacanze, Federalberghi: “Mancano americani e inglesi, ma ripartiamo”

Il presidente Bernabò Bocca: “Il turismo italiano salverà la stagione, specie al mare e con prenotazioni rimborsabili”. Bonus vacanze 2021: “Molto utile”

Vacanze, Federalberghi: “Mancano americani e inglesi, ma ripartiamo”

Con le riaperture progressive e complice l’avvicinarsi dell’estate, cresce la voglia di vacanze. In molti hanno deciso di prenotare soggiorni presso le località turistiche e in alcune Regioni, come l’Emilia Romagna e la Liguria, si registra sold out, il tutto esaurito soprattutto in hotel e case vacanza. Anche la Puglia, grazie al ritmo di vaccinazioni, punta a recuperare le posizioni perse lo scorso anno nella classifica delle mete più gettonate. A prenotare, per ora, sono soprattutto vacanzieri italiani, ma non mancano i turisti stranieri, provenienti soprattutto da Svizzera e Germania. A Venezia le calli sono tornare a ripopolarsi, così come le vie del centro a Roma. Ma che tipo di vacanze ci aspettano? Quali le richieste di chi ha voglia di trascorrere le ferie all’insegna di relax e sicurezza sanitaria? E cosa resta da fare per far ripartire il settore del turismo? A rispondere è Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi.

 

Presidente Bocca, la stagione del turismo estivo è alle porte. Quali sono le prime indicazioni: la campagna di vaccinazione sta aiutando la ripartenza?

Bernabò Bocca: «Sicuramente si vedono i primi effetti, soprattutto per quanto riguarda il mercato italiano: sono proprio gli italiani oggi a muoversi prenotando e andando in vacanza, scegliendo soprattutto il nostro Paese e in particolare il mare. C’è qualche segnale di risveglio anche dai mercati europei, anche se la ripartenza stenta. In particolare si sente la mancanza di turisti americani, che per noi è invece molto importante. Non perché non ci sia voglia di viaggiare, perché in realtà i turisti statunitensi si stanno muovendo, ma mentre Croazia e Grecia, ad esempio, sono partite in anticipo annunciando fin da marzo la possibilità di andare in vacanza in quei paesi con un tampone negativo, da noi c’è stata un po’ di confusione sulle regole in ingresso. Siamo comunque certi che, non appena lo saranno anche da noi, come sembra con il certificato vaccinale, anche gli americani avranno voglia di tornare».

 

Quindi ci si aspetta ancora il “patriottismo turistico” per l’estate 2021?

Bernabò Bocca: «A salvare la stagione sarà comunque il turismo italiano. Dal resto d’Europa ci aspettiamo un aumento delle quote di arrivi, specie dalla Germania e dal Regno Unito, anche se oggi il governo inglese sta scoraggiando le partenze. Sono certo che appena riapriranno, per noi cresceranno i turisti inglesi, che rappresentano una fetta importante. Credo che ci sia ancora un margine di crescita in tutti i settori legati al turismo italiano, solo che la ripresa è più lenta di quanto non ci aspettassimo: la curva, insomma, torna a salire, ma con meno slancio del previsto».

 

Può essere, allora, che la stagione si protragga anche all’autunno, quando ci sarà una maggiore copertura vaccinale?

Bernabò Bocca: «Può essere. Il mese più critico sarà senz’altro giugno, perché siamo partiti tardi, ma speriamo di poter recuperare anche in settembre, ottobre e novembre».

 

A livello geografico, ci si aspettano cambiamenti? Quali sono le mete più gettonate e soprattutto, è vero che sarà soprattutto un turismo di prossimità, con vacanzieri disposti a spostarsi poco?

Bernabò Bocca: «I segnali che arrivano confermano che l’estate 2021 sarà soprattutto all’insegna delle destinazioni balneari, anche perché gli italiani generalmente preferiscono in mare in estate. Va però detto che in questo momento le città d’arte possono rappresentare una valida alternativa perché sono visitabili in modo più rilassato, con meno gente, per questo stiamo incentivando anche questo tipo di turismo».

 

I dati sembrano indicare una maggiore attenzione alle garanzie, come la possibilità di cancellare le prenotazioni senza costi oppure poter modificare le date di partenza in caso di imprevisti, come contagi, quarantene, ecc. Come si sono organizzati gli hotel?

Bernabò Bocca: «Le modalità di prenotazione ormai sono cambiate: una volta c’era una cancellation politicy che prevedeva forti sconti per chi prenotava in anticipo, ma con tariffe non rimborsabili. Oggi questa formula non va più perché si prenota solo se si può eventualmente modificare o cancellare. Occorre più flessibilità, anche per gli alberghi questo comporta forti rischi, perché molti aprono con la struttura vuota e solo man mano possono vederla riempire».

 

Secondo alcuni sondaggi prevalgono i due opposti: cresce il luxury, il turismo di lusso, che magari permette maggiore distanziamento e soddisfa l’esigenza di relax e comfort, oppure il turismo più low cost e last minute. Cosa ne pensa?

Bernabò Bocca: «Si tratta di una tendenza in crescita, anche se non è nata con la pandemia. La forbice si allarga, tra chi può permettersi di spendere di più e chi invece punta a offerte più accessibili. Nel mezzo si nota una riduzione, che riguarda anche altri settori come la moda, il vino e il food. Però in Italia abbiamo 33mila alberghi e ce ne sono per tutte le tasche».

 

Quanto è utile il bonus vacanze?

Bernabò Bocca: «E’ senz’altro utile, perché su circa 1 milione di bonus vacanze generati, molti non sono ancora stati utilizzati. Per fortuna c’è tempo fino a fine 2021, quindi anche chi lo avesse chiesto e ottenuto pensando di usarlo nella stagione invernale scorsa, potrà sfruttarlo fino a settembre, ottobre e novembre inoltrati. Insomma, se non si spenderà al mare quest’estate, si potrà usare al lago, alle terme o in montagna sulla neve tra qualche mese. E’ sicuramente uno strumento importante per le famiglie, quindi ben venga».

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