La scelta di Palazzo Chigi

Cdp e Ferrovie, le nomine di Draghi rompono di nuovo gli schemi

Scannapieco nuovo Ad di Cassa Depositi e Prestiti, Luigi Ferraris alla guida della holding del trasporto pubblico. Il premier lascia fuori i partiti

Cdp e Ferrovie, le nomine di Draghi rompono di nuovo gli schemi

Dario Scannapieco, attuale vicepresidente della Bei, la Banca europea degli investimenti, sarà il nuovo amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti. Un ruolo strategico, tra i più importanti nella partita che sta per aprirsi dei progetti finanziati dal Recovery Fund, che Mario Draghi ha voluto per il manager di comprovata esperienza e che conosce personalmente. Laurea alla Luiss di Roma e master ad Harvard, Scannapieco si è formato alla ‘scuola’ del premier quando era alla direzione del ministero del Tesoro. E’ uno dei cosiddetti ‘Draghi boys’ che poi hanno scalato le vette del mondo economico-finanziario e di quello istituzionale.

In Europa lavora anche in veste di presidente del Fei, il Fondo europeo per gli investimenti. Incarico che lascerà per approdare al vertice di Cdp, dove molto probabilmente sarà affiancato dall’economista Lucrezia Reichlin alla vice-presidenza. 

 

Non è la prima volta che il manager tenta la corsa alla guida della società controllata per l’83% dal ministero dell’Economia e per il resto da fondazioni bancarie. Tre anni fa, tuttavia, la designazione cadde sul profilo, indicato dai 5S, di Fabrizio Palermo. Scannapieco figura quest’anno nella terna preparata ad hoc da Key2Peaple, che ha svolto il compito di ‘cacciatore di teste’ del governo, insieme all’attuale Ad che ora cederà il posto al suo diretto concorrente. Ma nel valzer delle nuove nomine operate da Palazzo Chigi ci sono anche le prime linee di Ferrovie dello Stato. Di nuovo Mario Draghi sceglie da solo, non senza essersi prima consultato con il ministro dell’Economia, Daniele Franco, e con altri fidati consiglieri.

 

Per la holding dei trasporti la presidenza verrà affidata a Nicoletta Giadrossi, mentre Ad sarà Luigi Ferraris che succede a Gianfranco Battisti, anche lui in quota grillina ai tempi dell’investitura. La Giadrossi viene da esperienze di management prevalentemente nel settore privato e in aziende come Generale Electric, mentre il curriculum di Ferraris si è formato in ambito pubblico, dove ha ricoperto incarichi di vertice in Poste, Enel e Finmeccanica. Oltre ad essere stato numero uno di Terna.  Ferrovie nell’ambito del Pnrr, con cui l’Italia riceverà fino al 2026 circa 200 miliardi dall’Ue, gestirà da sola investimenti diretti per circa 25 miliardi di euro per nuove opere da realizzare. Un importo che sfiorerà i 40 miliardi se si aggiungono i progetti in capo ad Anas e quelli in ambito digitale. 

 

Dunque, le scelte di Draghi per le poltrone di peso di due delle società pubbliche più strategiche rompono ancora una volta i consueti schemi. Diciamolo pure: quando si tratta di nomine di calibro finora il presidente del Consiglio ha fatto di testa sua, prediligendo il criterio della ‘fiducia’ a quello delle indicazioni politiche. Resta però ancora da svolgere il compito delle nomine nei Consigli di amministrazione, oltre a quelle dei capi di altre società pubbliche controllate dal Mef. I partiti per il momento non toccano palla, il che potrebbe inasprire ulteriormente gli animi di una maggioranza sempre meno unita. Le tensioni non mancano e non per tutti stanno pagando i ‘sì’ incondizionati all’operato del capo dell’esecutivo. Il quale non spiega molto dei rapporti con i suoi sostenitori politici, ma intanto va in rete e segna punti. 

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