Le scelte del governo per snellire le procedure

Semplificazioni, Palazzo Chigi vuole chiudere. Stop a massimo ribasso

Maggioranza divisa anche sulla liberalizzazione degli appalti. Si tratta per prorogare la soglia al 40%. Domani il decreto in Consiglio dei ministri

Semplificazioni, Palazzo Chigi vuole chiudere. Stop a massimo ribasso

Il governo prova ad accelerare sul decreto semplificazioni e cerca un accordo per portare in tempi stretti il provvedimento in Cdm. Così stralcia dalla bozza il massimo ribasso e studia la proroga della soglia del 40% per i subappalti

Durante la cabina di regia che si è riunita stamane a Palazzo Chigi “si è convenuto”, fanno sapere fonti dell’esecutivo, “che il governo, nel costruire i tre pilastri essenziali per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa seguirà un approccio unitario che riguarderà la progettazione della governance del Pnrr, le semplificazioni normative e un piano di reclutamento nella pubblica amministrazione”.

 

Sono questi i “tre elementi” che “costituiscono il presupposto necessario per poter associare alla complessità” del Piano di ripresa “un quadro normativo appropriato, un modello di gestione efficace e un’adeguata disponibilità di competenze”. Ma se sono chiare le modalità con cui procedere, è evidente che i nodi del contendere sono altri. E riguardano il merito del nuovo decreto destinato a velocizzare le procedure per l’assegnazione delle opere: è sugli appalti che si sta consumando lo scontro nella maggioranza. 

 

Mario Draghi è consapevole che senza le necessarie semplificazioni per la realizzazione delle opere previste dal Pnrr finanziato dall’Ue, il Paese non è in grado di rispettare la tempistica indicata. E senza il rispetto dei tempi e l’avanzamento dei lavori, il flusso di denaro che il Next Generation Eu ha messo massicciamente a disposizione di Roma potrebbe arrestarsi. Un rischio che il premier non ha intenzione di correre. Così nella cabina di regia l’obiettivo è trovare un punto di intesa per poi andare avanti.

I ministri Andrea Orlando del Pd e Roberto Speranza di Leu hanno chiesto il coinvolgimento delle parti sociali sul tema dei subappalti. I sindacati saranno ricevuti questo pomeriggio a Palazzo Chigi, la minaccia dello sciopero generale incombe sul dl semplificazioni. Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, non ne vuole sentire parlare di liberalizzazioni. E di questo le principali sigle sindacali discuteranno con il presidente del Consiglio. Ma il punto è la soglia, superare o non superare il limite attuale del 40% tenendo presente la necessità di ridurre il rischio delle infiltrazioni mafiose. “Il Paese ha bisogno di procedure semplificate per portare a compimento le opere previste nel Pnrr, ma al contempo di non indietreggiare sulla legalità e i controlli”, dice il ministro pentastellato per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli. Uscire dallo stallo attuale non sarà semplice. E’ probabile tuttavia che la soglia per i subappalti rimanga al 40% accantonando così le liberalizzazioni. “Nelle more di una complessiva revisione del codice dei contratti pubblici è indicato dalle stazioni appaltanti nel bando di gara e non può superare la quota del 40 per cento dell'importo complessivo del contratto di lavori, servizi o forniture”, dovrebbe sancire il dl. Un modo per calmare gli animi e ridurre la contrapposizione tra le forze di governo.

 

Una nuova bozza del decreto semplificazioni dovrebbe comunque essere pronta già oggi, per approdare domani in Consiglio dei ministri. Draghi vuole correre. Secondo quanto si apprende tra mercoledì e giovedì della prossima settimana il Cdm potrebbe esaminare un nuovo decreto, quello sul ‘reclutamento” nella Pa. Le misure su assunzioni, semplificazioni e governance del Pnrr devono camminare insieme.

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