La tragedia del Mottarone

Stresa, freni funivia bloccati: oggi convalida fermi e super perizia

Eitan, intanto, respira da solo. Arrivate in Israele le salme del resto della famiglia per i funerali. In arrivo un super perizia. Il punto sulle indagini

Stresa, freni funivia bloccati: oggi convalida fermi e super perizia

Oggi è un giorno importante per le indagini sulla strage di Stresa. Viene conferito, infatti, un incarico per una maxi consulenza agli ingegneri del Politecnico di Torino, che dovranno far luce su alcuni aspetti dell’incidente, come i motivi della rottura del cavo della funivia. Intanto, dalle stesse ammissioni del gestore dell’impianto, è emerso che il ricorso al cosiddetto “forchettone”, il divaricatore che tiene distanti le ganasce dei freni per non farli entrare in funzione, era stato applicato volontariamente, per evitare che la funivia si bloccasse per un’anomalia registrata da circa un mese. In questo modo e “senza interventi più decisivi e radicali”, come si legge nelle motivazioni dei tre fermi emessi finora.

 

Oggi la convalida dei fermi

E’ attesa per oggi anche la convalida dei fermi, emessi nei confronti di Luigi Nerini, titolare della società di gestione dell'impianto, Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, rispettivamente direttore dell'esercizio e capo servizio della funivia. Sono accusati, in concorso tra loro, di omissione dolosa, come precisato ieri dal procuratore Olimpia Bossi, che intanto non esclude “di valutare eventuali posizioni di altre persone”, che potrebbero essere state a conoscenza delle anomalie all’impianto. Da quanto emerso, infatti, ieri sono state effettuate altre acquisizioni, oltre al ritrovamento di un secondo “forchettone”, nei pressi dell’incidente: si dovrà valutare, quindi, se si tratti di una “soluzione” adottata allo stesso scopo di quello ritrovato sulla cabina, quindi per evitare l’entrata in funzione del freno di emergenza.

 

Le posizioni dei fermati

Sul ruolo di Perocchio, però, è arrivata la precisazione dell’avvocato: "L'ingegner Perocchio nega categoricamente di aver autorizzato l'utilizzo della cabinovia con i 'forchettoni' inseriti e anche di aver avuto contezza di simile pratica, che lui definisce sucida” ha infatti chiarito il legale. "Nessun operatore di impianti a fune, ha ribadito il mio cliente, sarebbe così pazzo di montare su una cabina con le pinze inserite"  ha aggiunto l'avvocato.

La preoccupazione era il blocco della funivia. Stavamo studiando quale poteva essere la soluzione per risolvere il problema” al sistema frenante di sicurezza. Lo avrebbe ammesso, invece, Gabriele Tadini, il responsabile del funzionamento della Funivia del Mottarone, secondo quanto riportato dall’ANSA.


Eitan respira da solo

All’ospedale Regina Margherita, intanto, è proseguito il progressivo risveglio di Eitan, il bambino di 5 anni unico sopravvissuto all’incidente. Ora respira autonomamente, ma non è ancora completamente cosciente. Al suo fianco c’è la zia paterna Aya. “E' ancora intontito, ma il respiro è autonomo – ha spiegato il direttore della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle, intervistato da News Mediaset - Ha riconosciuto la zia, che è accanto lui. Ora arriva la parte più difficile perché c'è la presa di coscienza. C'è un supporto psicologico che lo assisterà e che, insieme alla zia e alla nonna, dovrà dirgli la verità".

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