Le Regioni che entreranno in zona bianca non avranno il coprifuoco e potranno riaprire subito quasi tutte le attività, senza attendere il calendario proposto dal Governo.
Sono questi gli elementi dell'accordo siglato nell’incontro di ieri 26 maggio tra Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, e il ministro della Salute Roberto Speranza: saranno però introdotte più regole, ossia sarà necessario rispettare le stesse linee guida della zona gialla.
Lo riporta l’Ansa.
Zona bianca, aperture anticipate e stop coprifuoco
Si dovrà attendere il consueto monitoraggio del venerdì per avere la conferma del passaggio delle prime tre Regioni in zona bianca dal 1° giugno, come già ipotizzato: ossia Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, che dovrebbero essere poi seguite, la settimana successiva, da Abruzzo, Liguria e Veneto.
Quindi queste Regioni non dovranno attendere il 21 giugno per l’abolizione del coprifuoco. Inoltre le varie attività- come piscine al chiuso, congressi e parchi tematici- potranno subito riaprire. Anche la ripartenza delle cerimonie viene anticipata. Ovviamente fermo restando il rispetto delle regole anti-Covid di base, ossia mascherine, distanziamento interpersonale, sanificazione e aerazione degli ambienti chiusi. Le regole da seguire per le attività sono quelle relative ai protocolli già adottati.
Eventuali provvedimenti anti-assembramento potrebbero essere applicati all’occorrenza.
Le discoteche restano chiuse anche in zona bianca
L’unica eccezione alle riaperture in zona bianca? Le discoteche: nonostante i governatori abbiano chiesto, in vista della stagione estiva, che sia possibile andare a ballare prevedendo l’accesso con Green pass- come già stabilito anche per le cerimonie- la proposta non è stata accolta.
Entro la fine di giugno quasi tutta Italia dovrebbe essere in zona bianca: una situazione resa possibile dal calo dei contagi, grazie alla campagna vaccinale che prosegue a pieno ritmo. Previsto l'arrivo di oltre 8 milioni di dosi entro fine maggio.
E proprio sui vaccini c’è un altro punto su cui il Governo non si è ancora espresso: le Regioni infatti chiedono di poter garantire la dose di siero a chi va in vacanza fuori Regione per un lungo periodo, dalle tre settimane in su. Ma su questa proposta non c'è al momento nessuna certezza.