Fine pena (o quasi)

Giovanni Brusca lascia il carcere. Il super boss in libertà vigilata

Ex braccio destro di Totò Riina, coinvolto nella strage di Capaci e nella morte del piccolo Giuseppe Di Matteo, è a casa. Maria Falcone: “Addolorata“

Giovanni Brusca lascia il carcere. Il super boss in libertà vigilata

Fine pena (o quasi) per Giovanni Brusca, che da ieri pomeriggio ha lasciato il carcere romano di Rebibbia. E’ tornato in libertà, dunque, dopo 25 anni in cella, l’ex boss mafioso, braccio destro di Totò Riina, accusato della strage di Capaci nella quale perse la vita Giovanni Falcone, con la moglie e gli agenti della scorta, e accusato anche della brutale uccisione di Giuseppe Di Matteo, il figlio undicenne del pentito Santino.

Ecco perché e la reazione dei familiari delle vittime e della politica.

 

Brusca lascia il carcere

Lo stragista ha finito di scontare quasi tutta la sua pena. Gli restano quattro anni che trascorrerà in regime di libertà vigilata, come disposto dalla Corte d'Appello di Milano. Fedelissimo di Totò Riina, con un ruolo chiave nella strage di Capaci del 1992, venne arrestato nel 1996 e nel 2000 iniziò a collaborare con la giustizia, con varie procure del Paese, seppure tra non poche perplessità da parte anche di magistrati. "La mia non è una scelta facile - aveva commentato - pesa la storia della mia famiglia, il dover accusare altri". Aveva goduto di diversi permessi premio per buona condotta, anche se limitati a pochi giorni, dopo aver parlato dei rapporti tra Cosa nostra ed esponenti politici e dell’Amministrazione. Ora Brusca ha finito di scontare quasi tutta la sua pena, 45 giorni prima del previsto grazie ai benefici di legge. La Corte d’Appello di Milano, dopo la decisione del Tribunale di sorveglianza di Roma, ha deciso per l’ex super boss 4 anni di libertà vigilata.

 

Maria Falcone: “Addolarata”

"Umanamente è una notizia che mi addolora, ma questa è la legge, una legge che peraltro ha voluto mio fratello e quindi va rispettata. Mi auguro solo che magistratura e le forze dell'ordine vigilino con estrema attenzione in modo da scongiurare il pericolo che torni a delinquere, visto che stiamo parlando di un soggetto che ha avuto un percorso di collaborazione con la giustizia assai tortuoso” ha commentato Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni morto proprio nella strage di Capaci, nella quale Brusca ha avuto un ruolo di primo piano nella progettazione ed esecuzione.

Maria Falcone, a proposito dei dubbi della magistratura sulle rivelazioni del pentito, ha parlato anche del patrimonio di Brusca, “che, probabilmente, non è stato tutto confiscato: non è più il tempo di mezze verità e sarebbe un insulto a Giovanni, Francesca, Vito, Antonio e Rocco che un uomo che si è macchiato di crimini orribili possa tornare libero a godere di ricchezze sporche di sangue”.

 

Tina Montinaro: “Un’offesa grandissima”

"La scarcerazione di Brusca è un'offesa grandissima, non solo nei miei confronti e nei confronti di noi vittime. Il nostro dolore, per lo Stato e per questa giustizia, evidentemente, non conta nulla. Occorre indignarsi: non solo io, tutti gli italiani devono essere mossi dall'indignazione" ha dichiarato Tina Montinaro, moglie di Antonio Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone ucciso nella strage di Capaci".

Ancora più duro Giovanni Paparcuri, autista di Giovanni Falcone nei primi anni '80, che rimase ferito nell'attentato contro il consigliere istruttore Rocco Chinnici: “Così come ho detto altre volte, non ho mai creduto al suo pentimento e mai ci crederò, al di là del coinvolgimento personale nella strage Chinnici, l'avrei fatto marcire in galera per tutta la vita per gli innumerevoli morti che ha sulla coscienza. Ma essendo in uno Stato di diritto e se la legge prevede che a questi assassini poi divenuti collaboratori spettano dei benefici, da buon soldato, ma a malincuore ne prendo atto e me ne faccio una ragione, anche se è molta dura... durissima".

 

I commenti della politica

"Autore della strage di Capaci, assassino fra gli altri del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell'acido perché figlio di un pentito. Dopo 25 anni di carcere, il boss mafioso Giovanni Brusca torna libero. Non è questa la 'giustizia' che gli Italiani si meritano" per il leader della Lega, Matteo Salvini. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia "È una sconfitta per tutti, una vergogna per l'Italia intera". "Il boss di Cosa Nostra Giovanni Brusca - lo 'scannacristiani' che ha 'commesso e ordinato personalmente oltre centocinquanta delitti' ha fatto saltare in aria il giudice Falcone e la sua scorta e ha ordinato di strangolare e sciogliere nell'acido il piccolo Di Matteo - è tornato libero. È una notizia che lascia senza fiato e fa venire i brividi" ha aggiunto, mentre la sindaca di Roma, Vittoria Raggi, ha commentato: "Non voglio crederci. E' una vergogna inaccettabile, un'ingiustizia per tutto il Paese. Sempre dalla parte delle vittime e di chi lotta e ha lottato contro la mafia".

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