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Giovani, giovanissimi e narcisismo

La trappola della “vita perfetta” su Instagram limita la vita reale

Si moltiplicano gli studi che legano alla rappresentazione virtuale e patinata situazioni di disagio. Rivalutare studio, fatica e nuovi modelli giovanili

La trappola della “vita perfetta” su Instagram limita la vita reale

Un sondaggio della Royal Society for Public Health ha chiesto a 1.500 giovani del Regno Unito tra i 14 e i 24 anni, quanto Twitter, Facebook, YouTube, Snapchat e Instagram influissero sulla loro vita. In base ai dati, Instagram è risultato particolarmente negativo per i suoi effetti sulla qualità del sonno, sull'immagine del corpo e sul Fomo ("Fears of missing out", ovvero la paura di essere tagliati fuori), e legato a un maggiore rischio di depressione e ansia per il timore di non sentirsi all'altezza, di non potersi permettere lo stile di vita che osservano sul social. Si tratta di un atteggiamento che, se interiorizzato, può trasformarsi in grave pericolo, a lungo andare, per la nostra salute mentale.

 

Secondo uno studio dell'American Academy of Pediatrics, la pressione di rappresentazioni poco realistiche del corpo e il clima di continua festa ed esaltazione promosso da profili seguiti da milioni di utenti potrebbe far emergere depressione e soprattutto peggiorare condizioni di disagio preesistenti. Assistiamo ogni giorno a video tutorial di donne che preparano nuove ricette, insegnano a cucinare, oppure, "inneggiano al culto spasmodico del fitness, a quella nuova religione del corpo che ci indottrina in una schiavitù igienista che trasforma il diritto alla cura del nostro corpo in un incubo iper salutista che fa valere un ideale uniformante di efficienza”, come ha affermato Massimo Recalcati già in un articolo su Repubblica nel 2013 dal titolo: "Narciso in trappola nello specchio della tecnologia”. 

Il filosofo e scrittore ha, inoltre, aggiunto: "I corpi in forma sembrano tutti corpi in divisa, corpi tutti uguali”. Per "specchio della tecnologia” egli intende "un luogo che facilmente mobilita fascinazioni intensamente morbose. Da una eccessiva fissazione incantatoria allo specchio sorge, infatti, la figura mitologica di Narciso che per rincorrere la rappresentazione ideale di sè stesso, riflessa nelle acque, perde la sua vita. La passione narcisistica è una passione smisurata per la propria immagine che genera solo distruzione”. 

 

E infatti i dati lo confermano, in base ad una ricerca tramite hashtag. Se su Instagram digitiamo, ad esempio, #beauty, appaiono circa 444 milioni di post. Se digitiamo #model, ne appaiono 298 milioni. Dunque, numeri molto alti. Se volessimo cercare contenuti culturali, il numero dei post si ridurrebbe a 53 milioni (hashtag #book). Forse, bisognerebbe ripensare ad un corretto uso di Instagram e dei social media, facendo trasparire e trionfare la vita reale, con le sue incertezze, le persone con le loro fragilità che caratterizzano ognuno di noi. Tutto appare perfetto: vacanze in posti di lusso, fotografie di macchine costose, yacht, festeggiamenti, donne con corpi perfetti che si allenano in palestra tutti i giorni, un ricorso eccessivo alla chirurgia plastica.

 

Senza contare che più passiamo tempo sui social a condividere storie, isolandoci dal contesto in cui ci troviamo, con la testa bassa e gli occhi perennemente fissi sul display del cellulare, e più tempo leviamo alla vita vera, quella degli affetti autentici, della condivisione, del contatto umano e reale con le persone. Bisognerebbe, dunque, rivedere i modelli dei giovani e fornire, magari, anche dei nuovi esempi, basati sullo studio, la fatica, i successi ma anche gli insuccessi, i fallimenti, che ci rendono umani e vicini agli altri, la cultura e la sana informazione. Solo riportando la cultura, la diffusione di contenuti utili per tutti e autentici, il mondo dei social, in particolare di Instagram, potrà essere considerato un mondo sano, in grado di valorizzare le persone e non renderle schiave di una perfezione e di una corsa affannosa ad una felicità esagerata ed effimera, che non esiste e che ha la durata di una Storia su Instagram: dopo 24 ore scompare. E resta solo il vuoto di ciò che ha trasmesso a livello di contenuto.

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