Nigeria

È ufficiale: morto il capo di Boko Haram. Si sarebbe fatto esplodere

Abubakar Shekau avrebbe preferito togliersi la vita piuttosto che cadere nelle mani dei combattenti jihadisti rivali. La conferma da Isis e intelligence

È ufficiale: morto il capo di Boko Haram. Si sarebbe fatto esplodere

Non avrebbe mai accettato di rimanere prigioniero e avrebbe preferito togliersi la vita, facendosi esplodere. Così sarebbe morto Abubakar Shekau, il leader di Boko Haram, la formazione terroristica nata nel 2002 nel nord della Nigeria.

 

La notizia era stata anticipata lo scorso 21 maggio, ma adesso arriva la conferma da parte dei miliziani dello Stato islamico della provincia dell'Africa occidentale (Iswap), in un audio rilasciato all'Afp.

 

La conferma della morte di Boko Haram

Due settimane fa era trapelata l’indiscrezione della morte di Shekau, ma senza conferme. Ora i miliziani Iswap hanno diffuso un messaggio audio. "Shekau ha preferito essere umiliato nell'aldilà piuttosto che essere umiliato sulla terra.

 

Si è suicidato all'istante facendo detonare un esplosivo" ha spiegato una voce simile a quella del leader dell'Iswap, Abu Musab Al-Barnawi. Boko Haram non ha commentato ufficialmente la notizia.

 

La stessa intelligence nigeriana aveva già ritenuto credibile la morte del leader di Boko Haram, tramite un’esplosione e dopo essersi sparato un colpo di fucile.

 

Chi è Boko Haram

Boko Haram è una formazione terroristica nel 2002 a Maiduguri, la Capitale dello Stato Nord-Orientale del Borno, in Nigeria. Sostenuta da diverse famiglie musulmane del Paese, è diventata un punto di riferimento nel mondo dello jihadismo, sfruttando anche frustrazione e povertà dei cittadini locali contro lo Stato centrale.

 

Il nome dell’organizzazione, nella lingua locale, significa “l’educazione occidentale è proibita”, testimoniando una delle linee di azione di Boko Haram, in lotta contro il mondo dell’Occidente e i Cristiani. Il leader del gruppo - inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche nel 2013 – era proprio Abubakar Shekau.

 

Boko Haram è nota per la violenza, i saccheggi di villaggi, la distruzione di luoghi di culto come chiese, mercati e scuole, oltre che per le stragi di civili, uomini politici, religiosi, leader musulmani.

 

Le incursioni di Boko Haram

Tra gli atti più violenti attribuiti a Boko Haram, c’è il rapimento di 276 studentesse nella regione di Chibok vicino Borno, nel 2014. Le ragazze vennero ridotte in schiavitù in condizioni disumane di vita, violenze sessuali.

 

A fine novembre 2020, gli jihadisti nigeriani sono stati ritenuti responsabili dello sgozzamento di almeno 110 contadini e il rapimento di 10 donne che lavoravano nei campi di riso nelle vicinanze del villaggio di Koshobe.

 

Proprio i contadini sono spesso oggetto delle violenze, perché accusati di informare il Governo e perché si rifiutano di pagare la “tassa jihadista”, una sorta di pizzo. Il giorno della vigilia di Natale, il villaggio cristiano del Borno Pemi è stato preso d’assalto dai terroristi islamici, che hanno ucciso almeno 11 persone, rapito altre 7 e dato fuoco a una chiesa.

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