Economia sostenibile e obiettivi climatici

Adottato Regolamento Fondo Transizione Equa: all’Italia va quasi 1 mld

Una dotazione totale di 17,5 mld di euro per le Regioni e aree che rimarrebbero indietro nella corsa alla transizione ecologica e neutralità climatica.

Adottato Regolamento Fondo Transizione Equa: all’Italia va quasi 1 mld

Oltre al NextGenerationEU, in questi mesi, l’Unione europea ha lavorato alla messa a punto di un altro strumento per la ripresa dalla pandemia con speciale attenzione alle priorità stabilite dalle politiche climatiche e verdi.

 

Si tratta del Just Transition Fund (JTF, Fondo per la Transizione Equa). Offre risorse per 17,5 miliardi di euro (prezzi 2018) ed è stato creato per finanziare progetti a sostegno di una transizione ecologicaequa” ed inclusiva, nel gergo dei legislatori di Rue de la Loi.

 

Se ne è riparla a Bruxelles perché il Regolamento che istituisce il fondo è stato adottato oggi dal Consiglio dell’Ue nell’ambito del meccanismo europeo dedicato alle Regioni e ai territori che più arrancano nel processo di passaggio a modelli innovativi di economia circolare e sostenibile.

 

Quasi 1 mld di euro alle Regioni italiane

La dotazione totale è il risultato della somma di quei 7,5 miliardi attinti dal Bilancio pluriennale dell’Ue (2021-2027) e dei 10 miliardi messi a disposizione dal Recovery Fund per il 2021, 2022 e 2023. La dotazione assegnata all’Italia copre un totale di 937 milioni di euro. Il Regolamento entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Ue.

 

Contenere i costi socio-economici della neutralità climatica

Con il Just Transition Fund, Bruxelles mira a finanziare progetti che ammortizzeranno, nei 27 paesi dell’Ue, i costi socio-economici delle comunità che registrano forte dipendenza dai combustibili fossili o dalle industrie ad alta intensità di gas a effetto serra.

 

È anche a questi attori del sistema produttivo che si chiede di diversificare l’economia locale optando, da subito, per soluzioni green o “pulite che contribuiscano a raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici comuni pattuiti tra i Governi e l’Ue per i prossimi decenni.

 

Non sarà privo di sfide (una corsa ad ostacoli per alcune realtà che faticano ad innovare le proprie economie) il percorso di definizione ed implementazione delle misure che ridurranno del 55% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050. Anche il successo del famigerato Green Deal, quindi, poggia sulla capacità dell’Ue (e delle amministrazioni nazionali e regionali) di attenuare le conseguenze per imprese e lavoratori che subiranno i maggiori impatti nell’aderire al nuovo mantra: la decarbonizzazione.

 

Piani territoriali per ridurre le disparità

Esistono disparità tra le Regioni e gli Stati membri per quanto riguarda i rispettivi punti di partenza nella transizione climatica e le capacità di reagire, facendo quel salto necessario ad allinearsi ai target di sostenibilità ambientale.

 

Quello che urge è eliminare gradualmente la produzione e l’uso di carbone, lignite, torba e scisto bituminoso o trasformare le industrie altamente inquinanti. Come è stato per i Piani di Ripresa, anche i finanziamenti del JTF saranno accessibili solo sulla base di appositi Piani territoriali elaborati dalle autorità nazionali, quelle regionali o competenti a livello territoriale. Il successo dell’intera partita sta nel riuscire a mappare le aree più colpite individuandone i fabbisogni di investimento, sia a breve che a medio-lungo termine.

 

FESR e FSE+

Le Autorità di Gestione dei Fondi strutturali, inoltre, possono trasferire risorse dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dal Fondo sociale europeo Plus per mobilitare un importo di quasi 30 miliardi di euro.

 

Un’iniezione di liquidità soprattutto per le realtà che stanno cercando di uscire dalla crisi e che guardano alla propria forza-lavoro e delle opportunità di formazione come chiave del rilancio. Infine, il JTF alimenta investimenti delle PMI, comprese le start-up e future imprese che nasceranno favorendone la competitività sul mercato.

 

Ricerca, innovazione, trasferimento tecnologico, energia e stoccaggio verdi, mantenendo prezzi accessibili, digitalizzazione, riciclaggio e contenimento dei rifiuti sono solo alcuni dei numerosi elementi contemplati dal Fondo.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA