Sfida anglo-italiana

NATO in cerca di un capo: May, Letta, Mogherini i 3 candidati di punta

Favorita nella corsa a Segretario Generale è l’exPrimo Ministro britannico. Spuntano 2 nomination italiane ferrate sulle politiche dell’Alleanza Atlantica.

NATO in cerca di un capo: May, Letta, Mogherini i 3 candidati di punta

Chi sarà il prossimo Segretario Generale alla guida dell’Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord (NATO) attualmente composta da 30 Stati a livello mondiale? Gli aspiranti sarebbero molti, ma i shortlisted finora svelati da alcuni media sono 3, di cui 2 italiani.

 

“America is back”

Se si scegliessero 3 parole per spiegare il significato del prossimo Vertice della NATO, in agenda al quartier generale di Bruxelles per la prossima settimana, le più adatte sarebbero quelle di un motto che abbiamo associamo per lo più a Joe Biden o Anthony Blinken: “L’America è tornata”. Dopo la parentesi di Donald Trump, infatti, l’elezione del nuovo Presidente alla Casa Bianca ha cambiato l’atteggiamento di Washington nei confronti dell’Alleanza Atlantica.

 

Al via il casting della nuova guida

Ecco perché il Summit del 14 giugno potrebbe segnare l’inizio della successione di Jens Stoltenberg, attuale Segretario Generale della NATO ed ex-Premier norvegese, che guida l’organizzazione militare nord-atlantica ormai da 7 anni. Il suo mandato è in scadenza nel 2022 ed è la corsa per la sua sostituzione è già iniziata. Tra le nomination di punta ci sono Theresa May, exPrimo Ministro a Downing Street, Enrico Letta e Federica Mogherini (exAlto Rappresentante per la Politica Estera dell’Unione europea e attualmente a capo del College d’Europe a Bruges). È così che in questi giorni sentiremo parlare di “sfida a 3”, anglo-italiana, tra la candidata di Londra e i 2 di Roma.

 

Rilancio della diplomazia britannica post-Brexit

È sotto la presidenza del Regno Unito che si è svolto l’incontro dei Ministri delle Finanze del G7 a Londra, a pochi giorni dalla riunione dei rispettivi leader nazionali, ospitata sempre nella capitale britannica. E non è un caso, quindi, che la candidata favorita per il ruolo di Segretario Generale della NATO sia proprio Theresa May, figura politica che, tra le altre vicende e il grande talento di politico, per ora rimarrebbe nella storia della “perfida Albione” per aver cercato tutte le strade possibili per scongiurare la Brexit. Il suo successore, Boris Johnson, aveva già messo in chiaro i nuovi obiettivi di politica estera per il periodo post-transizione in modo mantenere e rilanciare il peso del Governo di Londra nonostante il doloroso e complicato divorzio dall’Unione europea.

 

Oltre alla guida del G7, in ballo c’è anche la Conferenza sul Clima COP26. E cosa c’è di meglio allora che confermare una leadership globale della diplomazia britannica anche nelle questioni strategiche di difesa e sicurezza? Un’idea l’aveva già anticipata lo scorso marzo con la pubblicazione dell’Integrated Review.

 

È in questo scenario che si inserisce la candidatura di Theresa May (65 anni a ottobre), apprezzata anche per la mossa con cui ha ricompattato il Partito conservatore dopo il caos scaturito dalle dimissioni di David Cameron rassegnate per lo schiacciante successo dei fautori della Brexit. È sulla May, quindi, che Johnson punta confidando non solo sull’esperienza ‘curriculare’ ma anche sulle qualità di problem-solver, abile mediatrice che può già dare ‘prova’ di “fedeltà atlantica”.

 

Un esempio? Nel 2017, poco dopo l’arrivo di Trump alla Casa Bianca, May fu il primo leader ad incontrarlo, assicurandogli pieno sostegno nella prima conferenza stampa del tycoon alla NATO.

 

Ma a far vacillare la certezza della sua pole position, sono ora emersi 2 protagonisti con credenziali altrettanto forti e che risultano ben ferrati in materia di politica estera, sicurezza, difesa e relazioni con gli Alleati: sono il Segretario del PD, Enrico Letta, e la collega Dem Federica Mogherini, ex-Capo dell’EU External Action Service o SEAE.

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