Estate 2021

Vaccino ai turisti e tampone a 72 ore. Garavaglia: “Anche da noi”

Il ministro del Turismo rilancia sulla possibilità di seguire l’esempio della Francia e della Grecia. Intanto previsti fondi per il comparto, specie montano

Vaccino ai turisti e tampone a 72 ore. Garavaglia: “Anche da noi”

Il governo intende sostenere il settore del turismo, sia con l’apertura verso iniziative come il vaccino per i turisti, sia con fondi per l’efficientamento energetico, sia ancora con l’idea di modificare i termini entro cui fare un tampone per l'ingresso in Italia.

A spiegarlo è stato il ministro Massimo Garavaglia.

Ecco cosa ha detto.

 

Green Pass e tamponi a 72 ore

La parola d’ordine per le vacanze estive 2021 è Green Pass, il certificato sanitario europeo che permetterà gli spostamenti tra Paesi membri. Secondo il ministro del Turismo, Garavaglia, avrà “regole comuni e semplicità”.

Occorre, però, snellire alcune procedure italiane, come il tampone richiesto all’ingresso. Garavaglia ha proposto una soluzione come quella Greca: “La Grecia fa arrivare i turisti col tampone che dura 72 ore, mentre noi solo 48, dobbiamo anche noi allungare a 72 ore, altrimenti saremo in difficoltà” ha chiarito, aggiungendo di averne già parlato con il ministro della Salute, Roberto Speranza.

 

Vaccino per i turisti?

Con l’inizio di giugno e la possibilità di muoversi in zona bianca e gialla sono ripresi di flussi di turisti, sia nelle località di mare che in quelle di montagna e collina. Ma si tratta ancora soprattutto di clienti italiani, come già evidenziato dal presidente di Federalberghi, Boccia.

Per incentivare gli arrivi dall’estero, invece, il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, non esclude un vaccino apposta. Intervenendo al Festival dell’Economia di Trento, il titolare del dicastero si è detto “favorevole”. “Le Regioni, chi più chi meno, hanno raggiunto una copertura (vaccinale, NdR) importante e quest’estate potremo avere dei margini per trattare queste eccezioni. Certo se diventasse una regola sarebbe il caos".

Il concetto, dunque, è pensare a un’eccezione per sostenere il turismo dall’estero, come già evidenziato dal Commissario Figliuolo. Il Ministro ha parlato di “buon senso con cui aprirsi a questa opportunità, con le Regioni che si sanno organizzare molto bene” perché “se qualcun altro offre questo servizio, e tu no lo fai vuol dire che hai un servizio di qualità inferiore”. Un riferimento, in questo caso, alle politiche adottate dalla Francia.

 

Fondi per il settore alberghiero

“Tengo particolarmente alla questione dell’efficientamento 110% delle strutture alberghiere” ha spiegato poi Garavaglia, parlando di “1 miliardo e 800 milioni” previsti nel Recovery Plan, che diventeranno 3 miliardi “con l’effetto leva e la decontribuzione per la cassa integrazione”.

 

Per Garavaglia, “indipendentemente dalle scelte di bilancio nazionale, lo facciamo, perché abbiamo la necessità di migliorare le strutture ricettive, ma non solo gli alberghi, anche i b&b e l’agriturismo”.


L’obiettivo, secondo Garavaglia, è “uscire dall’intervento dello Stato e aiutare le aziende a fatturare. Perché il vero obiettivo è tornare a far fatturare le imprese il prima possibile, perché il Pil lo fanno i cittadini”.

 

Il Ministro ha comunque ricordato le operazioni di sostegno, provvisorie, come la creazione di un fondo da 700 milioni, poi passati a 800, per aiutare il comparto montano fortemente penalizzato lo scorso inverno.

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