Operazione Ironside

Maxioperazione mondiale contro la criminalità, grazie alla “app spia”

Gli agenti speciali infiltrati nella app ANoM per scambiare messaggi in codice. 224 arresti solo in Australia, ma anche Europa, Usa, Canada e Nuova Zelanda

Maxioperazione mondiale contro la criminalità, grazie alla “app spia”

Sono centinaia gli arresti eseguiti in diversi Paesi al mondo, dall’Europa agli Usa, alla Nuova Zelanda, all’Australia, da dove la maxi operazione è partita, al termine di tre anni di indagini, condotte in modo innovativo.

 

Sono 224 gli arresti eseguiti solo in territorio australiano, 35 in quello neozelandese, oltre a quelli in altri Paesi asiatici, europei e in America.

A incastrare i criminali, coinvolti in traffici di droga, armi, omicidi e reati di vario tipo, è stata una App chiamata ANoM, utilizzata per inviare e ricevere messaggi criptati. Gli agenti, però, si sono infiltrati decodificando le comunicazioni in tempo reale, per tre anni.

 

La “app spia”

Secondo la polizia neozelandese l'operazione è "la più sofisticata al mondo contro la criminalità organizzata che sia stata condotta fino a oggi dalla polizia". A renderla possibile è stato il ricorso alla “app spia" ANoM, che la malavita di tutto il mondo usava per comunicare in modo criptato ma che, come emerso dalle prime indiscrezioni, era controllata dall'Fbi, la polizia federale americana.

ANoM, infatti, è stata utilizzata da bande criminali organizzate per organizzare e gestire traffici di sostanze stupefacenti, riciclaggio di denaro sporco, regolamento di conti e omicidi.

 

Come è nata la app

Secondo la polizia, l'idea di utilizzare un'app crittografata è nata una sera del 2018, in un locale, quando due agenti dell’FBI, "davanti a un paio di birre" come spiegato dalle autorità, hanno pensato di ricorrervi. Altri agenti sotto copertura, poi, hanno fornito ANoM a un noto trafficante di droga australiano, il latitante 42enne Hakan Ayik, che l’ha poi consigliata ai criminali associati, spingendoli a dotarsi di smartphone su cui era stata preinstallata la app sul mercato nero.

 

Le comunicazioni criminali, quindi, avvenivano tramite questo canale, che ha permesso di acquisire anche video. I cellulari utilizzati non avevano altra funzionalità e i criminali erano convinti a utilizzarli perché ritenuti “sicuri” da quelli che la polizia oggi chiama “influencer criminali”, che “hanno messo la polizia federale australiana nelle tasche di centinaia di sospetti trasgressori", come dichiarato proprio dal capo della polizia australiana, Reece Kershaw. Coinvolti i boss anche di paesi come Canada, Germania, Paesi Bassi, Inghilterra, Scozia, Norvegia, Lituania, Ungheria, Finlandia, Estonia, Svezia e Danimarca. 

 

Operazione Ironside, numeri da record

L’operazione mondiale, chiamata Ironside, ha permesso di scoprire 21 piani relativi ad altrettanti omicidi, tramite la decodifica di 25 milioni di messaggi in tempo reale.

 

Oltre 3 tonnellate di stupefacienti sono state sequestrate, così come 35 milioni di dollari in contanti. Le indagini hanno permesso di incriminare uomini legati ai cartelli della droga sudamericani, alle triadi asiatiche e alle organizzazioni criminali mediorientali ed europee.

 

Coinvolti anche i componenti delle bande di bikers criminali come i motociclisti Comanchero e Lone Wolf, poi arrestati.

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