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Le riforme degli altri

I tedeschi e l’incubo della doppia tassazione delle pensioni

La riforma del sistema pensionistico rischia di essere dichiarata incostituzionale e i partiti di opposizione cavalcano la protesta per ottenere consenso

I tedeschi e l’incubo della doppia tassazione delle pensioni

In Germania la riforma varata nel 2005 prevede che a partire dal 2025 anche i pensionati dovranno sostenere l’onere pensionistico. Ovviamente tale normativa ha da subito sollevato forti critiche e malumori che le autorità legislative avevano provato a sopire prevedendo un periodo di vent’anni, ovvero dal 2005 al 2025, per una graduale entrata in vigore della riforma. Dal 2005 la percentuale di tasse per la cassa pensioni a carico dei lavoratori si è gradualmente abbassata, al contempo le tasse a carico dei pensionati sono state aumentate.

 

Paradossalmente questa riforma è stata concepita dopo che nel 2002 la Corte Costituzionale Federale tedesca aveva dichiarato incostituzionale una precedente riforma che imponeva la doppia tassazione ai funzionari pubblici i quali, avevano dovuto versare i contributi sia durante il periodo lavorativo che dopo. Già 142 mila pensionati tedeschi hanno denunciato lo Stato per presunta doppia tassazione e molti altri si apprestano a fare altrettanto. Tra questi, molti lavoratori autonomi che sono la categoria più colpita dagli effetti di questa riforma.

 

I partiti dell’opposizione e gran parte della stampa cavalcano questa ondata di proteste sostenendo come l’evidente incostituzionalità e ineguaglianza sociale della riforma fossero facilmente prevedibili già dalla sua introduzione. Il caso più recente, che ha attirato l’attenzione di tanti, è quello di una coppia di anziani che dopo aver denunciato lo stato tedesco per doppia tassazione, si è vista rigettare la loro istanza dal giudice che ha ritenuto che la famiglia non sia stata vittima di doppia tassazione.

 

Nonostante il parere negativo del giudice, la Corte Costituzionale Federale ha ammonito del potenziale rischio che molti pensionati in futuro potranno denunciare lo Stato a causa delle tasse pagate in eccesso, e auspica una modifica della riforma. Soprattutto le persone che andranno in pensione dal 2040 in poi sono a estremo rischio di questo fenomeno fiscale, dato che lavoravano prima e durante il periodo di transizione di questa riforma.

L’appello é stato raccolto tra gli altri anche dal segretario di stato presso il Ministero delle Finanze, Rolf Bösinger, che si aspetta la modifica della legge da parte del parlamento durante la prossima legislatura, che comincerà a fine del 2021. Christian Dürr, leader del partito liberale democratico (FDP) accusa il parlamento di aver ignorato questa questione per troppi anni e chiede una soluzione immediate del problema.

 

Certamente questa disputa verrà senz’altro utilizzata dai vari partiti, soprattutto dell’opposizione per ottenere consenso. I Verdi, per esempio, vedono in questa situazione una imperdibile opportunità per attrarre il consenso dei pensionati ed in generale degli elettori appartenenti a fasce di età più avanzate che al momento rappresentano solo una minima parte del loro elettorato.

Al di là dei calcoli e delle strategie politiche, speriamo che questa sia la volta buona per la classe politica di mettersi alle spalle una serie di scelte sbagliate e trovare un accordo su riforme pensionistiche più eque e giuste che possano garantire ai pensionati un periodo di meritato riposo senza lo spettro di continuare a versare contributi per finanziare la propria pensione.

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