Anti-spionaggio - Verso patto Ue-USA

Spionaggio russo in Europarlamento: preso polacco sospettato

Janusz N. è stato arrestato in Polonia con l’accusa di spionaggio. Lavorava come 007 per la Russia. Spunta ipotesi di Trattato anti-spie tra l’Ue e Biden.

Spionaggio russo in Europarlamento: preso polacco sospettato

Non sono più una novità i casi di spionaggio nel cuore delle istituzioni europee a Bruxelles, dove la spy fiction è una delle letture consigliate nell’eurobubble.


La capitale d’Europa è nella top list delle città al mondo per concentrazione di agenti dei Servizi Segreti assieme a Dubai, Ginevra e Washington. Sono 007 camuffati, per lo più nelle vesti di giornalisti, lobbisti o stakeholder nel fitto network degli affari internazionali.

 

Verso Patto anti-spionaggio Ue-USA

La notizia (battuta dal Messaggero) dell’arresto (31 maggio) di un ex-reporter polacco, sospettato di spionaggio e attività sovversive al Parlamento europeo e a Varsavia  - per conto di Mosca - arriva a circa una settimana dallo shock subito dai politici tedeschi in seguito alle rivelazioni secondo cui l’unità di Intelligence danese avrebbe collaborato con l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale (NSA) degli Stati Uniti per spiare alti funzionari dei Paesi vicini, tra cui la Cancelliera tedesco Angela Merkel. Si tratta di rivelazioni ed operazioni che arrivano in un momento di disgelo delle relazioni Ue-USA e potrebbero portare a richieste di un patto vincolante di non-spionaggio con gli Stati Uniti.

Dopo gli impegni al G7, Joe Biden a Ginevra affronterà Vladimir Putin in un vis-a-vis sulle questioni calde. Sarà anche l'occasione per un ultimatum al Presidente russo affinchè Mosca metta fine alle attività di spionaggio e attacchi ai sistemi informatici dei 'fratelli' europei, a partire proprio dagli elementi emersi con il caso polacco.

 

L’arresto di Janusz, presunta spia russa

La condotta di Janusz N. (così identificato) risulta “in linea con le attività russe di ‘guerradell’informazione”. Lo hanno dichiarato ieri i Pubblici ministeri di Varsavia ed i Servizi di sicurezza polacchi che hanno concluso con successo le operazioni di arresto in Polonia. La presunta spia aveva la missione di “indebolire la posizione delle Polonia (sia) nell’Ue” che sul teatro mondiale.

 

L’obiettivo principale sono state le attività “esercitate dalla Russia” organizzate per penetrare ed attaccare i sistemi informatici polacchi (ed europei indirettamente) – come ha dichiarato il Portavoce della sicurezza a Varsavia. “Ha cercato di entrare in contatto con politici polacchi e stranieri, compresi quelli che lavorano al Parlamento europeo”, dice una nota diffusa dalle autorità polacche.

 

Dispositivi di archiviazione dati (USB) e l’equivalente di circa 300.000 zloty (67.000 euro) sono stati trovati con la perquisizione dell’appartamento. L’uomo si è dichiarato non colpevole. Se condannato, rischia fino a 10 anni di carcere.

 

Un Portavoce dell’Eurocamera ha dichiarato che “Il Parlamento europeo è informato di queste accuse riguardanti questo visitatore occasionale e si sta mettendo in contatto con le autorità competenti per chiarire la situazione”.

 

Minaccia russa a “sicurezza euro-atlantica”

Inoltre, in questi mesi, è cresciuta la tensione tra il Governo di Praga e il Cremlino su una serie di nodi diplomatici rimasti irrisolti. Per non parlare delle cesure con altre cancellerie dell’ex-blocco sovietico. Tra queste, Polonia, Ungheria e Repubbliche Baltiche hanno lamentato come le “attività aggressive e militari” di Vladimir Putin continuino a mettere a rischio la “sicurezza euro-atlantica”. Un messaggio di denuncia recapitato ai tavoli della NATO per l’inserimento nell’agenda del Summit del 14 giugno a Bruxelles, già in fermento per l’arrivo del Presidente Biden.

 

Fresca è anche la notizia che la Lettonia ha revocato l’immunità legale al deputato accusato di spionaggio per la Russia, un altro caso che ha destato preoccupazioni in Europa. 

 

"I partner europei devono potersi fidare l'uno dell'altro”, ha affermato l’eurodeputato Stephan Thomae, rimarcando quanto sia urgente una forma di “Trattato contro le spie” da firmare congiuntamente dai Paesi Ue e dagli Stati Uniti per governare, coordinare e rafforzare le azioni delle singole agenzie di Intelligence, contrastando anche il fenomeno delle intercettazioni.

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