dalla scuola alla politica

Maturità, i voti dei politici. Da Draghi a Di Maio: le pagelle

Tempo di esami. Ecco con che votazione hanno superato le prove il premier, i ministri e i leader di partito. C’è chi è stato bocciato, ma poi si è laureato

Maturità, i voti dei politici. Da Draghi a Di Maio: le pagelle

C’è chi si è sempre distinto per gli ottimi voti ai tempi della scuola, chi ha proseguito dopo il liceo, arrivando all’università, persino al master o agli studi all’estero, ma anche chi è stato bocciato, salvo poi “recuperare”.

 

A pochi giorni dal via degli esami di Maturità, il 16 giugno (e con le prove delle medie già iniziate), ecco i voti dei politici principali.

Non si tratta solo di titoli di studio, ma di pagelle con le quali hanno terminato le superiori.

 

Mario Draghi: top secret

Sulla preparazione del presidente del Consiglio, Mario Draghi, ci sono pochi dubbi, non solo per i meriti dimostrati nella sua lunga carriera, ma anche e fin dai tempi della scuola.

Mario Draghi vanta una laurea alla Sapienza di Roma, un dottorato al MIT di Boston, ma il voto con cui è uscito dal liceo classico dei gesuiti Massimiliano Massimo di Roma, è top secret.

Come riferisce Il Giornale, l'attuale rettore mantiene il riserbo e si limita a dichiarare che "La pagella sarebbe protetta dalla privacy ma posso dire che l’abbiamo riguardata così come il materiale d’archivio sulla sua formazione, gli indici del suo percorso sono molto soddisfacenti e viene fuori la bravura in latino e matematica."

 

Giuseppe Conte: 60/60

L’ex premier, Giuseppe Conte, ha invece lasciato il liceo classico Pietro Giannone a San Marco in Lamis con il massimo dei voti (60/60), laureandosi poi in Giurisprudenza e diventando professore ordinario di diritto privato all’Università di Firenze, dove è tornato il 19 aprile scorso dopo l’esperienza da capo di Governo.

 

Patrizio Bianchi: 56/60

Altro voto molto alto per l’attuale ministro dell’Istruzione. Patrizio Bianchi ha raccontato a Skuola.net: “In ginnastica sono andato sempre molto male, ma ero un grande appassionato di storia. Poi ho fatto scienze politiche e in seguito economia”.

Professore universitario di Economia, rettore dell’ateneo di Ferrara, poi assessore regionale all’Istruzione in Emilia Romagna e oggi a capo del dicastero della stessa Istruzione nel Governo Draghi, aveva già collaborato con il precedente Governo.

 

Lucia Azzolina: 100/100

Quanto all’ex titolare del MIUR, Lucia Azzolina, come riferisce il Corriere della Sera, si è diplomata al liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Floridia (Siracusa) con 100/100 e menzione d’onore.

 

Laureata in Filosofia e poi in Giurisprudenza, è stata docente in Liguria e poi in Piemonte fino al superamento del concorso per dirigente scolastico nel 2019, anche se non è mai stata preside perché scelta come ministro dell’Istruzione da Conte.

 

Gaetano Manfredi: 60/60

Ecco un altro ex ministro (Università) uscito con il massimo dei voti dall’esame di maturità. Gaetano Manfredi ha finito il liceo classico Carducci di Nola con 60/60, per poi diventare rettore dell’Università Federico II di Napoli.

 

Luigi Di Maio: 100/100

Luigi Di Maio non è laureato, come già emerso in passato, ma sull’esame di Maturità al liceo Vittorio Imbriani di Pomigliano, sostenuto dal ministro degli Esteri, c’è un aneddoto riferito da Di Maio stesso al Corriere: “Ho sostenuto l’esame nel 2004, con un anno di anticipo rispetto ai canonici 18 anni, e portai una tesina sulla Scelta nella Storia, ovvero le grandi “sliding doors” che hanno spostato il normale corso degli eventi.

 

L’elaborato scritto era, invece, un tema sull’Europa, sui suoi valori, mi pare di ricordare. La notte prima degli esami l’ho passata studiando. Ci tenevo troppo per andare a divertirmi. E la mattina dopo lo dimostrai: mi presentai all’esame, unico del Liceo Vittorio Imbriani di Pomigliano, con la giacca. Sotto portavo una semplice t-shirt, ma volevo riconoscere il massimo dell’importanza a quell’appuntamento. Ai professori che mi chiesero spiegazione per quel look risposi così: è per dare autorevolezza a questa occasione.

I professori mostrarono di apprezzare: in realtà il commissario interno mi prese in giro. Mi disse che non mi avevano voluto dare 100/100 perché si erano sentiti oltraggiati dal mio comportamento. Io mi inalberai, ma il professore scoppiò a ridere e mi disse che era solo uno scherzo”.

 

Roberto Fico: 40/40

Oggi ricopre il ruolo di presidente della Camera, la terza carica dello Stato, ma la Maturità di Roberto Fico non è stata “felice”. “Ho preso 40 alla maturità. Ma al di là del voto, di cui poi fui contento, la cosa importante di quell’esame è che è la struttura di quello che vuoi fare nella vita” ha spiegato un’intervista a Skuola.net, aggiungendo: “Non bisogna copiare niente, ma scrivere quello che si ha dentro”.

 

Giorgia Meloni: 60/60

Massimo dei voti, invece, per la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che sempre al sito specializzato in tematiche scolastiche, ha ammesso di essere stata “Da ultimo banco: 7 in condotta e media del 9”. Si è diplomata in lingue, comunque, con 60/60 presso l’ex istituto tecnico professionale Amerigo Vespucci di Roma.

 

Matteo Salvini: 48/60

A pesare sul rendimento di Matteo Salvini, per sua stessa ammissione a Il Giornale, sarebbe stata la passione politica fin dai tempo del liceo classico Manzoni a Milano: “Se potessi tornerei ai tempi del liceo, con i miei italiano e latino allo scritto, greco e storia all’orale, e un 48 finale”.

 

“Il voto in condotta, un piccolo neo, era dovuto al fatto che non le mandava a dire e spesso aveva qualcosa da ribattere anche agli insegnanti. Che se lo legavano al dito” ha spiegato il leader della Lega, poi iscritto a Scienze politiche alla statale di Milano e passato a Scienze Storiche senza arrivare alla laurea a 5 esami dalla fine degli studi.

 

Virginia Raggi: 55/60

Per il sindaco di Roma, Virginia Raggi, un voto di tutto rispetto, per uscire dal liceo scientifico Newton della stessa Capitale. Ora è in corsa nuovamente per la carica di prima cittadina.

 

Carlo Calenda: bocciato, ma…

Anche Carlo Calenda è in corsa per la poltrona di Sindaco, ma non dimentica la carriera scolastica non sempre brillante: “Al Liceo Mamiani ho avuto prima due materie, poi quattro e poi sono stato bocciato in prima liceo. Contemporaneamente, in prima liceo, ho anche avuto una figlia e sono stato sbattuto fuori casa” ha raccontato di recente in una intervista. Poi, però, si è laureato in Giurisprudenza alla Sapienza.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA