Lotta all’evasione fiscale

Redditometro 2021: cos’è, come funziona e quali spese controllerà

Torna alla ribalta il Redditometro per ricostruire il reddito complessivo contribuenti con le spese alimentari, mutuo, bollette, affitto, medicinali, auto

Redditometro 2021: cos’è, come funziona e quali spese controllerà

Si torna a parlare di Redditometro per combattere l’evasione fiscale. Il dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia ha ritirato fuori dal cassetto lo strumento bloccato nel 2018 per dare la caccia agli evasori.

 

Sotto la lente le spese alimentari, quelle per l’auto, per l’acquisto di medicinali, le bollette, il mutuo, l’affitto e molto, molto altro ancora.

 

Redditometro contro evasione fiscale: al via consultazione pubblica

Tornano i controlli con il Redditometro? Forse sì, visto che il dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia ha avviato una consultazione pubblica per le nuove regole sui controlli, con l’obiettivo di dare la caccia agli evasori ricostruendo la capacità contributiva reale dei contribuenti a partire dal 2016.

 

Potrebbe essere questa l’arma che il governo intende utilizzare per combattere l’evasione fiscale, da inserire all’interno di una più ampia Riforma del Fisco e della Riscossione. Secondo il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, il livello dell’evasione fiscale in Italia “è un’indecenza”.

 

Come dovrebbe funzionare il Redditometro? Secondo alcune indiscrezioni lo strumento allo studio delle Finanze vorrebbe individuare ben 55 diverse tipologie di famiglie tipo, per calcolare le spese e i risparmi presunti nell’arco di un anno e risalire così ai redditi: in caso di uno scostamento del 20% da quanto dichiarato in sede di dichiarazione dei redditi scatterebbero i controlli del Fisco.

 

Sotto la lente la capacità di spesa e la propensione al risparmio dei contribuenti: le spese alimentari, per l’abbigliamento e le calzature, la cura della persona, le bollette, il condominio, per la manutenzione dell’auto e della casa, per i trasporti pubblici, la scuola, le vacanze, il mutuo, l’affitto, la pay tv, il bollo auto, l’assicurazione Rc, per le spese telefoniche, gli investimenti in azioni, obbligazioni, fondi e polizze vita.

 

Redditometro: scostamento 20% farebbe scattare accertamento. Le critiche

Critico sul redditometro Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, secondo il quale “non deve bastare uno scostamento del 20% delle medie Istat per far scattare un accertamento”.

 

“Secondo i dati resi noti mercoledì scorso dall'Istat - spiega Dona -, in media una famiglia spende 42,54 euro al mese in bevande alcoliche e tabacchi, pari a 510,48 euro all'anno. Peccato che se in una famiglia nessuno fuma e sono astemi, le spese siano pari a zero”.

 

“Per abbigliamento e calzature si spendono 87,98 euro al mese, pari a 1055,76 euro all'anno. Possibile che uno scostamento di appena 211 euro, il 20%, sia sufficiente per insospettire il fisco? Basta che un componente della famiglia comperi quell'anno un cappotto, ossia decida di fare una tipica spesa una tantum, per falsare la media e superare il tetto”.

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