Nuovo atlantismo

La Nato “più forte che mai” con Russia e Cina. Domani Biden-Putin

Fermezza contro le “politiche aggressive” di Pechino e Mosca. Bilaterali con il presidente turco Erdogan, che accusa: “Da soli contro il terrorismo”

La Nato “più forte che mai” con Russia e Cina. Domani Biden-Putin

“Se non ci fosse dovremmo inventarla”. Così il Presidente statunitense, Joe Biden, che ha voluto rimarcare le distanze nei confronti del suo predecessore, Donald Trump.

 

Per il capo della Casa Bianca, che ha rilanciato il ruolo degli Usa fin dall’inizio del suo mandato, specie nei confronti dell’Europa (America is back) anche la Nato è tornata e ha obiettivi chiari.

 

L’Alleanza atlantica si deve impegnare nell’affrontare quelle che Biden ha definito "le sfide sistemiche" della Cina, con la sua politica aggressiva, e con la violazione ripetuta del diritto internazionale e dei diritti umani.


Punti – questi ultimi – che accomunano anche certe decisioni della Russia, l’altro attore internazionale a cui stato inviato un chiaro messaggio internazionale, proprio a poche ore dallo storico incontro tra Biden e Putin, in programma domani nella villa La Grange, a Ginevra, in Svizzera.

 

Biden: “Nato fondamentale”

"Voglio essere chiaro: la Nato è di fondamentale importanza per gli interessi degli Stati Uniti, se non ci fosse dovremmo inventarla".

 

Non ha usato mezzi termini, dunque, il presidente statunitense, dal quartier generale dell’Alleanza atlantica a Bruxelles. Joe Biden ha confermato quali siano i competitors internazionali a cui guardare: "Abbiamo la Russia che non sta agendo in modo coerente con ciò che speravamo, così come la Cina" ha spiegato l’inquilino della Casa Bianca, che ha sottolineato il cambio di passo rispetto al predecessore, Trump, e definendo "un obbligo sacro" l'articolo 5 del Trattato che impone la reciproca difesa.

 

Dalla Cina “sfide sistemiche”

A chiarire ancora di più il nuovo corso della Nato è stato il segretario generale, Jens Stoltenberg, che pur spiegando di "non voler una Guerra fredda con la Cina", ma di voler "collaborare per il clima", ha ribadito quanto detto da Biden, nella nota ufficiale di chiusura lavori: "Le ambizioni dichiarate della Cina e il comportamento assertivo presentano sfide sistemiche all'ordine internazionale basato su regole e alle aree rilevanti per la sicurezza dell'Alleanza. Siamo preoccupati per quelle politiche coercitive che sono in contrasto con i valori fondamentali sanciti dal Trattato di Washington".

 

Non è tutto: "La Cina sta rapidamente espandendo il suo arsenale nucleare con più testate e un numero maggiore di sofisticati sistemi di lancio per stabilire una triade nucleare" si legge nel testo, dove si aggiunge:  "È opaca nell'attuazione della sua modernizzazione militare e della sua strategia di fusione militare-civile pubblica.

 

Dalla Russia comportamento provocatorio

Nelle dichiarazioni conclusive del vertice, durato quattro ore, si sottolinea con preoccupazione la cooperazione militare tra Cina e Russia, “attraverso la partecipazione a esercitazioni russe nell'area euro-atlantica".

 

Quanto a Mosca, "la formazione militare e il comportamento provocatorio della Russia sul confine orientale della Nato minacciano sempre più la sicurezza dell'area euro-atlantica”. Il riferimento è al dossier Ucraina, ma anche al “sostegno all'integrità territoriale di Georgia, Moldavia e Ucraina”, con la richiesta al Cremlino di "ritirare le forze che ha di stanza in tutti e tre i Paesi senza il loro consenso".

 

I rapporti con la Turchia

L’altro attore protagonista del summit è stata la Turchia, il cui presidente, Recep Tayyip Erdogan, ha avuto una serie di incontri incontri bilaterali, in particolare con il presidente francese, Emmanuel Macron, con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e con lo stesso Biden, che ha definito il colloquio “positivo”, mentre Erdogan in una nota è stato più cauto, riferendosi a temi sui quali è possibile trovare una convergenza.

"La Turchia ha dovuto combattere da sola il terrorismo, senza l'aiuto della Nato" ha poi rimarcato il leader di Ankara, confermando tuttavia la volontà di proseguire nel solco della collaborazione.

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