L’occhio del Fisco sulle spese

Redditometro, al via consultazione. Lega, FI e M5S contro decreto

Il Dipartimento delle Finanze del Mef ha riproposto il Redditometro per combattere l’evasione fiscale. Lega, Forza Italia e M5S promettono battaglia

Redditometro, al via consultazione. Lega, FI e M5S contro decreto

Con un comunicato datato 10 giugno 2021 il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato di voler sottoporre a consultazione pubblica lo “schema di decreto diretto ad individuare il contenuto induttivo degli elementi indicativi di capacità contributiva, finalizzato alla determinazione sintetica dei redditi delle persone fisiche relativi agli anni d’imposta a decorrere dal 2016”.

 

Si tratta del cosiddetto Redditometro, strumento di governo utilizzato per combattere l’evasione fiscale.

 

Redditometro: al via consultazione Mef. Cos’è e come funziona

Il Redditometro è uno strumento studiato per combattere l’evasione fiscale: grazie a controlli incrociati tra il reddito e le spese effettuate fa scattare accertamenti quando quest’ultime superano di un quinto i redditi dichiarati dai contribuenti (20%).

 

Con il Redditometro potrebbero finire sotto stretto controllo:

  • consumi, alimentari, bevande, abbigliamento e calzature, abitazione, energia, mobili, elettrodomestici, sanità, trasporti, comunicazioni, istruzione, tempo libero, cultura e giochi;

  • investimenti, mobiliari e immobiliari;

  • risparmio;

  • spese per trasferimenti.


La consultazione avviata dal Mef, che avrà termine il 15 luglio 2021, è riservata alle associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori, invitate a inviare i propri contributi.

 

Nel frattempo sono arrivati i primi commenti da parte di Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle.

 

Redditometro: Lega, Forza Italia e M5s contro il nuovo decreto

Il Redditometro non sembra essere l’idea giusta per combattere l’evasione fiscale, almeno secondo Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle che promettono di battersi contro il nuovo decreto.

 

“Il Redditometro oggi sarebbe un passo indietro, ricordiamoci che è stato accantonato nel 2018 per dei motivi ben precisi: non possiamo chiamare gli italiani a giustificare i loro acquisti, le loro scelte, la loro vita, la loro sfera privata – ha dichiarato Sestino Giacomoni di Forza Italia -. Gli accertamenti fiscali non devono assumere le sembianze di una persecuzione anche perché la stessa Corte dei Conti ha riconosciuto che il redditometro ha dimostrato la sua totale inutilità nel novero degli strumenti antievasione. La lotta all’evasione non si combatte con il redditometro ma riducendo la pressione fiscale”.

 

Contrario al Redditometro anche il deputato leghista Alberto Luigi Gusmeroli, vicepresidente della Commissione Finanze, ricordando che “negli ultimi 30 anni l’evasione è stata combattuta nei modi più diversi: il Redditometro, i blitz a Cortina, la legge per le manette agli evasori. Non funzionano, perché non intervengono sulla semplificazione del sistema e sull’abbassamento delle imposte. Ecco perché nella Riforma del Fisco noi puntiamo su due concetti: semplicità e meno tasse. Solo così si favorisce la compliance spontanea”.

 

Giovanni Currò del Movimento 5 Stelle afferma che “siamo davanti a una impostazione antiquata: anche in sede di commissione tributaria i ricorsi contro il Redditometro vincono sempre. Oggi, con questo decreto in consultazione, si modificano parametri di spesa ma non muta la sostanza”. “E’ il caso di utilizzare altri strumenti”.

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