Vertice Usa-Russia

Biden-Putin, il gran giorno. Come si sono preparati i due leader

Il capo della Casa Bianca lancia l’avvertimento: “Non superare le linee rosse”. Colloquio di 4 ore. Possibili trattative per uno scambio di prigionieri

Biden-Putin, il gran giorno. Come si sono preparati i due leader

Tutto è pronto o quasi a Ginevra che, tra imponenti misure di sicurezza, si prepara ad accogliere il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e quello russo, Vladimir Puntin.

 

Da giorni le misure di sicurezza sono state rafforzate in Svizzera, che già ospitò un altro vertice di portata storica: quello tra Ronald Reagan e Michail Gorbaciov, nel 1985.

Questa volta, però, il faccia a faccia è stato preceduto tra scambi di accuse reciproci.

 

Trai più recenti ci sono le parole con le quali l’inquilino della Casa Bianca ha definito il capo del Cremlino un “killer”.

Nonostante i rapporti siano stati definiti “ai minimi dalla Guerra Fredda”, potrebbero arrivare soprese.

 

Di sicuro non ci sarà una conferenza stampa finale congiunta, come suggerito a Biden dai suoi collaboratori. Lo stesso Presidente Usa, che incontrerà Putin per 4 ore, si è preparato a lungo alla vigilia e ha già lanciato un messaggio.

 

Biden: “Non superare le linee rosse”

Il monito a Putin è arrivato alla vigilia dell’incontro di persona. A lanciarlo è stato il presidente Usa in persona, in occasione del vertice Nato a Bruxelles, da dove il comandante in capo americano ha parlato di "linee rosse" che non si possono superare.

 

Secondo Biden, ad esempio, "la morte di Alexey Navalny sarebbe una tragedia, mostrerebbe che la Russia non vuole seguire le norme internazionali".

 

I temi caldi

Tra i temi che saranno affrontati nell’incontro tra Biden e Putin ci sono gli attacchi cyber, le presunte influenze sulle elezioni Usa, le armi, il rispetto dei diritti umani, ma anche alcuni fascicoli, come quello dell’Ucraina: "Faremo tutto il possibile per mettere Kiev nelle condizioni di resistere all'aggressione fisica della Russia – ha detto Biden - Non dipenderà solo da me, se entrerà a far parte della Nato".

 

Possibile scambio di prigionieri

Oltre a discutere del caso Bielorussia e del recente dirottamento di un volo Ryanair in territorio bielorusso, c’è molta attesa per il possibile accordo per uno scambio di prigionieri. Le famiglie di Paul Whelan e Trevor Reed, due ex marines americani in carcere in Russia (accusati rispettivamente di spionaggio e di aggressione a pubblico ufficiale), hanno sollecitato l’opinione pubblicata negli ultimi giorni per sollecitare un’intesa.

 

Si è parlato, infatti, di uno scambio con due russi detenuti negli Stati Uniti ed esattamente il trafficante d'armi Viktor Bout e contrabbandiere di droga Konstantin Yaroshenko. Al momento il vice ministro degli Esteri, Sergei Ryabkov, ha smentito trattative in corso.

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