
All’indomani del Summit con Biden, la Presidente dell’Esecutivo europeo, Ursula Von der Leyen torna al business prioritario per l’estate: la valutazione dei Recovery Plan (PNRR) inviati dai Governi nazionali a Bruxelles per accedere alle risorse del maxi-fondo per la ripresa, il NextGenerationEU. Per parlerne direttamente con i Primi Ministri, e con i principali beneficiari dei progetti, è partita stamattina per una tournee che la porta in visita alle capitali europee.
The Italian Times sta seguendo gli aggiornamenti della Presidente che, stando a fonti diplomatiche, avrebbe messo in agenda l’appuntamento con Roma per il 22 giugno.
Le “tappe” del Recovery
La prima destinazione è Lisbona, dato che il Portogallo (detiene la Presidenza di turno all’Ue fino al 30 giungo) è stato il primo Paese a recapitare il piano. Sempre oggi, sarà la volta della Spagna (Madrid), per poi spostarsi domani in Grecia (Atene) e incontrare Kyriakos Mitsotakis; poi in Danimarca (Copenhagen) per il vis-a-vis con Mette Frederiksen.
Il 18 giugno, incontrerà in Lussemburgo il Granduca (Re) e il Primo Ministro, Xavier Bettel. La Von der Leyen viaggia affiancata da Margrethe Vestager, responsabile per le politiche della Concorrenza e Aiuti di Stato. In tutte le tappe, visiteranno i progetti beneficiari dei finanziamenti dell'Ue grazie allo strumento del Recovery and Resilience Facility (RRF), ossia quelli focalizzati sulla ricerca e sulla transizione verde e digitale.
Prove di green pass (certificato covid19)
È con entusiasmo che, prima di partire, Ursula Von der Leyen ha anticipato, in un messaggio alla stampa, che l’occasione del viaggio europeo è valsa anche a testare il certificato europeo covid19 (EDCC, detto anche green pass), scaricando sul proprio smartphone il documento in formato elettronico.
NextGenerationEU: un recap per saperne di più
Curiosità e diario-di-viaggio a parte, vediamo a che punto sta il dossier Recovery e quali elementi considerare per restare informati sul progresso e le prossime tappe delle politiche anti-recesso e di rilancio delle economie europee dall’emergenza sanitaria. Sappiamo cosa a servono i piani, ma rivediamo anche gli ultimi aggiornamenti sugli aspetti finanziari che regolano l’aiuto dell’Ue, in modo da avere un quadro più completo su quello di cui si parlerà in questi giorni (punti che la Commissione discuterà con i leader nazionali).
Per finanziare NextGenerationEU, la Commissione europea reperirà fino a circa 800 miliardi di euro, entro la fine del 2026 sui mercati dei capitali (per conto dell’Ue). 407,5 miliardi di euro, disponibili per concedere a sovvenzioni (nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza e di altri programmi coperti dal Bilancio dell’Ue); 386 miliardi per prestiti. Ciò si tradurrà in un volume di prestiti pari in media a circa 150 miliardi di euro all’anno.
Dati i volumi, la frequenza e la complessità delle future operazioni di assunzione di prestiti, la Commissione seguirà le migliori pratiche utilizzate dai grandi emittenti (generalmente, in base alla frequenza) e attuerà una strategia di finanziamento diversificata. Un meccanismo che prevede una gamma di strumenti e tipi di operazioni che vanno oltre l’approccio back-to-back adottato finora da Bruxelles per contrarre prestiti sui mercati, anche nell’ambito del programma SURE. Negli ultimi 40 anni, la Commissione europea ha gestito diversi programmi di prestito, non solo a sostegno dei 27 Stati membri ma anche dei Paesi terzi. Tutte queste misure sono state finanziate secondo la modalità back-to-back, principalmente mediante emissioni di obbligazioni.
Ed è proprio alla vigilia della sua tournee che Ursula Von der Leyen ha annunciato ieri che la Commissione ha raccolto 20 miliardi di euro tramite un social bond a 10 anni con scadenza il 4 luglio 2031 per finanziare la ripresa. È la più grande operazione istituzionale con un’unica tranche mai realizzata e del maggiore importo reperito in un singolo shot.